Due le anime: giustizia sociale e liberazione del desiderio
Roma, 29 mag. - "Nel duecentesimo anniversario dalla nascita di Karl Marx, cosa resta del 1968? Di certo non e' un anno specifico". Parte da qui lo psicoanalista Luigi Zoja, intervenuto all'XI congresso dell'Italian Committee for the Study of Autogenic Therapy (Icsat) dal titolo 'Il puer, l'aspetto eternamente giovanile della psiche'.
"Noi italiani dobbiamo considerare che sarebbe meglio usare il termine movimenti, quelli che iniziano nel '68 sono una cosa propriamente italiana. Negli Stati Uniti percorrono tutti gli anni '60 e nel '68 terminano con le elezioni di Nixon che, escludendo Trump, e' stato il presidente piu' a destra degli Usa".
A Berlino il '68 comincia nel '67. "Erano i tempi in cui inizia il lavoro sotterraneo tra l'Italia e la Germania- racconta Zoja- paesi che hanno conosciuto le dittature e che portano avanti un lavoro di rinnovamento sociale contro i padri ritenuti responsabili della dittatura. Il movimento armato inizia in Germania nel '67 quando viene ucciso lo studente Benno Ohnesorg". Il '68 rimbalza poi in tutto il mondo, anche a Tokyo, Praga e Citta' del Messico "con il massacro della piazza Tlatelolco e l'uccisione di 300 studenti".
Zoja nel '68 viveva a Zurigo. "Appartengo a una famiglia borghese e allora avevo 24 anni. Nel libretto 'La morte del prossimo' (pubblicato nel 2009) parlero' della morte della solidarieta' perche' siamo in un mondo troppo laico".
Due erano le anime del movimento degli anni '70: "Una maggiore giustizia sociale e la liberazione del desiderio. La prima richiede impegno e capacita' di sacrificio, la seconda la assumiamo personalmente e va avanti da se'. Oggi ci troviamo nella seconda ondata di drogati, soprattutto negli Stati Uniti- continua lo psicoanalista- un fenomeno endemico e non epidemico che prosegue dagli anni '70 senza mai arrestarsi. Non si sconfigge, si puo' abbassare e controllare, ma e' legato a un fenomeno scoppiato negli anni '60 e '70 che si chiama consumismo. La liberazione del desiderio si manifesta anche nella liberalizzazione sessuale- prosegue lo studioso- tanto che Marcuse pubblica 'Eros e civilta'' nel '55 e poi 'L'uomo a una dimensione' nel '64 con questo espandersi nel privato. Nel '66 il giovane ottiene l'immagine piu' prestigiosa, la copertina di Time", e sempre nel '66 l'attenzione si sposta in Oriente: "inizia la rivoluzione culturale cinese". Il maggio francese del '68 "finisce negli anni 70, anni che invece per l'Italia rappresentano la grande svolta".
Oggi ci sono "problemi sociali infinitamente piu' urgenti- ribadisce lo psicoanalista- la degenerazione educativa e ambientale. Dove si ritrova allora il puer del '68? Nella particolare ispirazione giovanilistica dei nuovi movimenti. Nel movimento degli indignati nato in Spagna e poi arrivato in Italia- conclude Zoja- oppure 'i non sottomessi' in Francia".
(Wel/ Dire)