Servizio trasversale per gestire interventi in aree poco o non coperte
Roma, 17 lug. - È nata 'S.S. Psicologia Aziendale' dell'ASL Citta' di Torino, un servizio che si pone come punto di riferimento per le attivita' di psicologia clinica e per assicurare il razionale utilizzo delle risorse professionali psicologiche non assegnate ai dipartimenti.
Il nuovo servizio organizza e gestisce interventi assistenziali relativi alle aree non coperte dalle attivita' gia' svolte dagli psicologi dei dipartimenti, interviene ove tali aree risultino frammentate e poco coordinate.
Le attivita' della struttura riguardano l'area della Psicologia Sanitaria, della Formazione psicologica del personale dell'azienda e l'area del Benessere Organizzativo.
Caratteristica fondamentale e' la trasversalita'. Gli psicologi assegnati lavoreranno per realizzare interventi omogenei su tutto il territorio cittadino, sia sui Presidi Ospedalieri che sulle Case della Salute raccordandosi con le attivita' degli psicologi svolte all'interno dei Dipartimenti di Salute Mentale, delle Dipendenze Patologiche e Materno Infantile. "La visione sistemica dei problemi dei singoli e delle organizzazioni, cardine della formazione degli psicologi- si legge nel comunicato- permette di promuovere e sviluppare modelli a 'rete', attraverso l'integrazione dei processi e delle competenze, garantendo, inoltre, equita' ed appropriatezza assistenziale". Tutti gli psicologi assegnati alla struttura lavorano da tempo al sostegno e alla cura delle persone che affrontano la malattia organica grave all'interno degli ospedali, a fianco dei medici e degli infermieri. Altri psicologi, non strettamente appartenenti alla struttura, s'integreranno alle attivita' di questa fornendo attivita' di supervisione delle equipe multidisciplinari ed erogando interventi formativi rivolti al miglioramento della qualita' della relazione operatore sanitario-paziente.
Uno dei compiti della S.S. Psicologia Aziendale sara' quello di uniformare gli interventi e di promuoverne la diffusione capillare in modo da raggiungere tutte le aree di bisogno anche quelle attualmente non coperte, razionalizzando gli interventi.
ATTIVITA' E MODELLO PROPOSTO - "In primo luogo gli psicologi della struttura saranno impegnati in ospedale al fianco degli operatori sanitari. Il lavoro in ospedale, in integrazione con le equipe multiprofessionali, permette di rilevare la fragilita' delle persone e delle reti familiari. L'ospedale, come luogo dell'acuzie- continua il comunicato- risulta essere il posto piu' idoneo per il riconoscimento della sofferenza psicologica legata all'evento malattia organica. È, dunque, logico immaginare gli ospedali e il personale dell'ospedale come antenna che raccolga la richiesta d'aiuto, a volte espressa in modo poco chiaro o misconosciuta. Lo psicologo, quindi, sara' a fianco degli operatori sanitari ospedalieri per raccogliere le loro osservazioni e per dare senso a queste. La maggior parte delle situazioni di fragilita' verranno prese in carico direttamente in ospedale e, se necessario, seguite lungo il corso della malattia che si dipanera' in ospedale e sul territorio. Il case management psicologico accompagnera' il paziente e la sua rete familiare tra ospedale e territorio, dalle acuzie alla cronicita', dalla diagnosi al follow up o al fine vita, qualora sia necessario. La presa in carico psicologica sara' prevalentemente mediata dalle segnalazioni degli operatori sanitari all'interno di percorsi di lavoro condiviso in equipe multidisciplinare. Questa organizzazione permettera' di evitare sovrapposizioni con il lavoro degli psicologi dei Dipartimenti. Si prevede, inoltre, di attivare postazioni ambulatoriali presso le Case della Salute (ambulatori satellite 'L'ospedale sotto casa') dove incontrare i pazienti che, superata la crisi acuta di malattia, abbiano bisogno di essere accompagnati alla ripresa della vita, in follow up o in condizione di malattia cronica. Lo psicologo andra' sul territorio, vicino al domicilio del paziente, dove costruira' 'pont' con servizi territoriali ed enti del terzo settore per implementare la 'rete dei servizi' a disposizione del cittadino per un ritorno alla vita".
Per quanto riguarda il sostegno al lutto sono previste "prese in carico individuali e di gruppo, nelle sedi territoriali, al fine di aiutare le persone a elaborare la perdita della persona cara". La S.S. di Psicologia Aziendale prevede, inoltre, la nascita di attivita' cliniche trasversali innovative. Si propone, ad esempio, di attivare un ambulatorio di "Psicofisiologia dello stress" per lavorare sul potenziamento delle risorse psicofisiche di pazienti e caregiver tramite un training breve (max 10 sedute), in modo da intervenire "Prima che il corpo si ammali" sugli effetti dannosi dello stress.
Ricevere una diagnosi di malattia organica grave puo' avere "effetti dannosissimi sul sistema nervoso cosi' come l'esposizione prolungata alla sofferenza vissuta da un proprio congiunto. Le evidenze scientifiche dimostrano la possibilita' di intervenire per ridurre le somatizzazioni, i disturbi del sonno e, sul lungo periodo, di poter creare un circolo virtuoso che alleggerisca la spesa farmaceutica, diminuisca la richiesta di visite psichiatriche e, soprattutto, riduca le visite presso il medico di medicina generale". Tra i compiti della struttura quello di costruire equipe di psicologi che progettino e realizzino interventi su temi correlati al Benessere Organizzativo e alla Formazione del Personale in ambito psicologico. La struttura, infine, ha il compito di presidiare le attivita' rivolte agli psicologi in formazione (tirocinanti universitari e specializzandi) per l'intera azienda.
(Wel/ Dire)