Roma, 3 lug. - I giovanissimi sono "malati di scommesse"? A guardare i dati che emergono dalle ricerche del Cnr sembrerebbe proprio di si': in Italia il 33,6% degli under18 gioca con i gratta e vinci e frequenta le agenzie di scommesse. E spesso genitori e insegnanti non sono in grado di riconoscere i segnali che indicano una possibile dipendenza. "Uscire dalla dipendenza da gioco d'azzardo e' possibile, ma il risultato e' strettamente connesso alla motivazione che spinge il ragazzo ad aderire al progetto di cura. Per questo motivo, spesso i percorsi terapeutici sono lunghi e complessi", dicono gli esperti dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesu' che hanno presentato a Roma una guida contro la dipendenza da gioco d'azzardo: al suo interno si trovano suggerimenti su come riconoscere e gestire il problema e sono indicati i percorsi terapeutici da seguire in caso di dipendenza. Attivato anche un indirizzo e-mail dedicato (iogioco@opbg.net) a cui e' possibile chiedere aiuto agli specialistici di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesu'.
I consigli per genitori e insegnanti. Interesse continuo per il gioco d'azzardo, ridotte capacita' di controllo sul tempo dedicato a questa occupazione, disinteresse per lo studio e le altre attivita' ricreative, calo della resa scolastica, frequenti assenze ingiustificate, ansia, irritabilita', atteggiamenti aggressivi non motivati, disturbi del sonno e l'insorgere di comportamenti inusuali come mentire o rubare in casa. Sono i segnali a cui genitori e insegnanti devono prestare attenzione per riconoscere una possibile dipendenza nei figli minori o negli studenti. "Per affrontare il problema, genitori e insegnanti dovranno informare e sensibilizzare i ragazzi rispetto al fenomeno, aiutandoli a comprendere i pericoli della dipendenza, ma senza utilizzare toni proibizionistici e giudicanti- spiegano gli esperti-. Sara' quindi necessario tenere sotto controllo il comportamento dei giovani piu' a rischio e avviare interventi terapeutici specifici come i percorsi di psicoterapia individuale nelle situazioni potenzialmente critiche".
La cura. Incontri di psicoterapia individuali, familiari e di gruppo e un indirizzo e-mail a cui chiedere aiuto. E' il percorso terapeutico indicato dagli esperti del Bambino Gesu'.
"L'obiettivo primario e' creare un'alleanza con i giovani pazienti per rinforzare la motivazione e l'adesione al trattamento e per renderli consapevoli del problema - spiegano - Per proteggerli dal contatto con l'esperienza del gioco patologico, il terapeuta potra' dare alcune indicazioni di comportamento come, ad esempio, evitare i luoghi, le sale scommesse, o le situazioni a rischio, frequentare amici dediti al gioco e imitarne l'atteggiamento". Nel percorso possono anche essere prescritti farmaci che agiscono sulla compulsione come antidepressivi di nuova generazione o che stabilizzano il tono dell'umore. I casi piu' gravi verranno indirizzati ai Serd, i servizi sociosanitari assistenziali dedicati al trattamento delle dipendenze.
(Wel/ Dire)