L'allarme era stato lanciato dagli operatori di Via dei Sabelli
(DIRE) Roma, 29 mag. - "I lavori di ristrutturazione del nuovo reparto per la gestione delle emergenze psichiatriche dell'eta' evolutiva (11-18 anni) prenderanno il via il prossimo autunno, dopo i controlli previsti dal Codice degli Appalti e dureranno 5 mesi, cosi' come gia' precedentemente comunicato e pubblicato in data 23 febbraio 2018". Lo dichiara la Direzione Generale dell'Umberto I in risposta agli operatori della Neuropsichiatria Infantile di Via dei Sabelli, che in una nota definivano il "progetto fermo".
La Direzione dell'Umberto I spiega: "Dopo tre anni di fermo, infatti, la gara che ha necessitato di tempi di valutazione lunghi visto la partecipazione di ben 236 imprese, ha concluso tutte le procedure previste dalla normativa con l'insediamento della nuova commissione di gara nominata dal Direttore Generale in data 12 febbraio 2018. Attualmente sono in corso le verifiche antimafia per le quali sono previsti 35 giorni; successivamente si procedura' alla stipula del contratto con l'impresa aggiudicataria e a seguire l'apertura del cantiere, della durata di 120 giorni, che termineranno entro il 2018".
Il nuovo reparto "avra' la dotazione di 8 posti letto in continuita' di cure con i reparti di neurologia e psichiatria presenti nello stesso istituto e che sara' capace di rispondere ai tempi ed ai bisogni dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Il finanziamento regionale di circa 600 mila euro consentira' di ottenere una struttura funzionale, moderna ed accogliente, articolata in quattro camere di degenza ad 1 letto e due a 2 letti, tutte con servizio igienico direttamente accessibile. Completera' l'opera un'area esterna ludica, assolutamente utile al percorso diagnostico e curativo del degente di neuropsichiatria infantile".
Gli operatori della Neuropsichiatria Infantile di via dei Sabelli di Roma avevano lanciato l'allarme perche' "da quasi due anni ormai il nostro reparto ricovera solo dal Pronto soccorso e si trova in un sovrannumero cronico di almeno due/tre pazienti su sei posti letto. Ad aprile 2018 gli accessi al Dea di adolescenti con psicopatologia grave sono stati 25 (150 negli ultimi sei mesi) di questi 18 per la prima volta". Questo significa "sempre con lo stesso personale medico che contemporaneamente deve garantire il resto dei servizi Npi (Neuropsichiatria infantile), effettuiamo piu' di 40 consulenze al mese compresi i controlli dei pazienti che sostano piu' giorni al Dea con enormi difficolta' di gestione da parte della struttura e degli operatori del Dea. Il reparto (sei posti letto piu' due in sovrannumero dal Dea) ricovera solo dal Dea (almeno da due anni) e che non e' piu' possibile ricoverare in elezione (ricoveri programmati). Per ricoverare tutte le urgenze e sollevare il Dea dal peso della gestione di un adolescente spesso agitato, siamo costretti a prenderci la responsabilita' di dimettere situazioni certo meno urgenti, ma spesso non clinicamente stabilizzate. Questi pazienti vengono inviati presso le strutture sanitarie del territorio che spesso non sono in grado di gestirle oppure vengono inserite in ricovero diurno; un'opportunita' quest'ultima, che si satura rapidamente, per cui tra ricoveri ordinari e diurni spesso, sempre con lo stesso personale e negli stessi spazi, ci troviamo a gestire anche 15 pazienti al giorno. Tutto questo negli operatori crea, prima ancora che stanchezza- concludono- rabbia e senso di impotenza, un enorme problema etico e deontologico sulla correttezza ed efficacia del nostro intervento in un periodo evolutivo in cui solo fare diagnosi e' un compito eticamente difficilissimo".
(Wel/ Dire)