L'1% in Italia. Nicolo' (psichiatra): Possono vivere bene con giusta terapia
Roma, 23 gen. - Adolf Hitler, nella sua folle idea di realizzare la razza ariana, si propose di eliminare tutti i tedeschi affetti dal disturbo bipolare. Dovette poi abbandonare il suo progetto di sterminio dopo aver ascoltato le parole di uno psichiatra consulente del III Reich: "È vero che nella razza ariana ci sono persone con questo disturbo, ma sono anche quelle che posseggono un livello di creativita' molto piu' elevato rispetto alla media. Se procedessimo con tale programma avremmo una Germania costituita da grigi ragionieri'".
I bipolari hanno insomma una marcia in piu' rispetto alla popolazione media. "Come per le macchine da corsa, bisogna pero' evitare che questa marcia in piu' significhi 'finire fuori strada'. È necessario chiedere l'aiuto di uno specialista quando si va oltre alcuni limiti". Avverte Giuseppe Nicolo', psichiatra, direttore del dipartimento di Salute mentale della Asl Roma 5 e docente di Psichiatria presso le Universita' romane La Sapienza e Lumsa.
"È molto frequente in questi pazienti- assicura il medico- l'abuso di alcol e di droghe a scopo di autoterapia, ma il risultato va in senso contrario alle loro aspettative, poiche' aumenta l'instabilita'. Il vero problema del disturbo bipolare non e' la mania, ne' la depressione, ma l'essere instabili tra queste due posizioni". È infatti un disturbo "psichiatrico maggiore- prosegue il professore- che riguarda soprattutto l'instabilita' del tono dell'umore (il sentimento di gioia, tristezza, che ogni essere umano possiede)".
Il bipolarismo e' un disturbo molto antico. "Ne parlava gia' Ippocrate nelle sue osservazioni di medicina ai tempi dell'antica Grecia, descrivendo la melanconia come una prevalenza della bile nera. Etimologicamente- fa sapere- la parola melanconia viene dal greco 'melaino kole'' e significa appunto bile nera, uno dei fluidi che generava questo tipo di malessere". Sono tante le personalita' note nel mondo dell'arte colpite dal disturbo bipolare. Ricordiamo il pittore Vincent Van Gogh, il compositore tedesco Richard Wagner, politici dal calibro di Napoleone Bonaparte e Winston Churchill, poeti come Giacomo Leopardi. Tra i cantanti e gli attori troviamo, ad esempio, Kurt Cobain, Axl Roses frontman dei Guns&Roses, Ben Stiller, Robin Williams, e in ultimo Dolores O'Riordan, la voce dei Cranberries scomparsa a 46 anni lo scorso 15 gennaio.
"Il disturbo bipolare ha diversi sottotipi e diverse caratterizzazioni e puo' avere un'eta' d'insorgenza anche molto precoce, finanche a 7-8 anni. È caratterizzato, oltre che da fasi di abbattimento, depressione, idee tristi o ideazioni suicidarie, da periodi (che possono anche essere) prolungati di iperattivita'. A volte possono essere cosi' esagerati da essere definiti 'mania'. Infatti- rammenta lo specialista- molti ricorderanno che in passato veniva definita come psicosi maniaco depressiva".
Grazie alla diffusione delle conoscenze scientifiche, questo disturbo e' oggi facilmente diagnosticabile, ma occorre un minimo di accuratezza. "Il primo aspetto, che il soggetto stesso riferisce nella propria vita, riguarda un'altalena di stati umorali- precisa Nicolo'- fatta da fasi in cui il proprio umore e' cosi' giu' da non potersi alzare dal letto, a momenti invece di inusitata e inspiegata facilita' e rapidita' nel fare le cose. Se volessimo schematizzare in modo comprensibile com'e' fatto il disturbo, potremmo immaginare tre vettori: il comportamento motorio, il flusso delle idee e il tono dell'umore. Quando questi tre vettori sono tutti verso l'alto, o troppo verso alto, si parla di mania- continua il professore universitario- se questi tre vettori sono invece tutti verso il basso, il soggetto e' rallentato, non riesce a concentrarsi e ha l'umore molto triste e depresso. Allora si parla di depressione. Sono persone che passano da fasi di mania o ipomania (eccitazione del tono dell'umore) a fasi depressive molto severe. Ricordo che la fase di passaggio tra quella della mania e quella depressiva e' una forma di disturbo bipolare definita 'stato misto', in cui le persone percepiscono i sintomi di entrambe le fasi e stanno malissimo".
In Italia circa l'1% delle persone e' affetto dai disturbi bipolari. "La percentuale e' molto elevata perche' parliamo di un disturbo adattivo. Le persone vivono fasi di umore elevato e di grande attivita' e cio' non rende sempre facile il riconoscimento dei sintomi della malattia. Magari- sottolinea il medico- sono solo persone predisposte a fare tante cose e molto rapidamente, e questa particolarita' fa si' che siano piu' adattive delle altre, piu' affascinanti nelle relazioni interpersonali, in grado di lavorare in modo duro e continuato". Purtroppo nella fase depressiva "aumenta invece la probabilita' di decesso per suicidio di 15 volte piu' elevata rispetto alla popolazione normale".
Vivere bene con un disturbo bipolare e' possibile, basta rispettare due condizioni: "Il disturbo e' trattabile, nel senso che il soggetto puo' essere curato apprendendo un'igiene della propria vita (evitando droghe, alcol, deprivazioni di sonno e condizioni troppo stressanti quali fattori positivi per l'insorgenza del disturbo stesso) e attraverso un trattamento farmacologico. Quello piu' efficace- conclude Nicolo'- e' costituito dai sali di litio. È un farmaco vecchissimo, scoperto nel 1940 in Australia ed e' l'unico farmaco che puo' prevenire il suicidio".
Nel dicembre scorso Nicolo' e' stato tra i relatori della presentazione a Roma, presso la Biblioteca Angelica, del libro 'Raccontare la cura. I pazienti borderline parlano ai Servizi di Salute Mentale', riguardante l'implementazione delle Linee di Indirizzo della Regione Emilia Romagna sul disturbo borderline di personalita', con l'obiettivo di richiedere la loro estensione anche alla Regione Lazio. La presentazione e' stata promossa da Altrimenti, associazione per la tutela del diritto alla salute psicologica, e da Progetto Itaca Roma, associazione di volontariato che dal 2011 promuove nella Capitale programmi gratuiti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone con disturbi della salute mentale, tra cui il disturbo bipolare, e alle loro famiglie.
(Wel/ Dire)