(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 27 feb. - In Italia esiste un servizio di supporto psicologico online gratuito per persone con la sclerosi amiotrofica laterale e per i loro familiari. È un progetto pilota dell'associazione sclerosi laterale amiotrofica Asla, dell'Universita' di Padova e dell'associazione Informatici senza frontiere, attivo da giugno del 2017. Ha l'obiettivo di raggiungere chi, a causa della malattia, non puo' spostarsi da casa e usa il computer con il puntatore oculare, ma anche i familiari che, per ragioni organizzative, farebbero fatica a usufruire del servizio nei centri Sla. "Mio marito era malato di Sla", racconta Daniela Fasolo, presidente di Asla, spiegando come e' nata l'idea del supporto psicologico, che da 5 anni Asla garantisce dal momento della diagnosi, "sappiamo quanto sia importante sostenere anche i familiari nell'affrontare la malattia. All'inizio facevano fatica ad accettare di confrontarsi con uno psicologo, ora c'e' piu' disponibilita'". Considerando la specificita' della malattia, che riduce le possibilita' di movimento, e che molti malati erano attivi su Facebook, l'associazione ha pensato di estendere il sostegno online.
Oggi esistono 2 gruppi di auto muto aiuto di familiari e 1 di malati, ciascuno formato da 5-6 persone. I primi dialogano in videoconferenza, i secondi via chat, sotto la guida di una psicologa. "È uno spazio di confronto tra persone che vivono la stessa condizione di malattia e di cura", spiega la coordinatrice dei gruppi Eleonora Belloni, psicologa ricercatrice dell'Universita' di Padova, che garantisce la supervisione dell'intervento e dello studio parallelo che lo valutera'. Il progetto costa poco meno di 60 mila euro ed e' stato co-finanziato (per l'80%) dal ministero per il Lavoro e le Politiche sociali, nell'ambito del Fondo nazionale per l'associazionismo. Prevede anche un supporto psicologico personalizzato online sia ai malati che ai familiari. "C'e' molta disponibilita', molta curiosita' e soddisfazione per il servizio online, anche perche' in molti territori non c'e' un supporto psicologico", spiega Belloni. Finora hanno aderito persone che abitano nel Lazio, in Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo.
A chi non e' ancora dotato di puntatori oculari per interagire con Internet, viene fornito gratuitamente Isa - I speak again, un "comunicatore open source per ridare la parola a chi non puo' piu' comunicare", spiega l'associazione Informatici Senza Frontiere che lo ha messo a punto. Lo strumento e' agganciato alla piattaforma di supporto psicologico di Asla ed e' personalizzato in base alle esigenze di ogni malato".
(Wel/ Dire)