(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 27 feb. - "La pietra alchemica e' l'assoluta autenticita' o la genuinita' di una persona. Quello che da' a un soggetto la sensazione di essere radicato in qualcosa di solido e di toccare in tutto quello che fa nella vita cio' che c'e' di eterno e duraturo nell'essere umano". Marie Luise von Franz, allieva e collaboratrice di Jung, ha fatto un grosso lavoro su questo tema e cosi' Robert Mercurio, psicoanalista e socio fondatore della sede romana dell'Associazione per la ricerca in Psicologia Analitica (Arpa) la ricorda a distanza di 20 anni dalla sua morte, promuovendo una giornata di studio lo scorso 17 febbraio a Roma con psicoanalisti italiani e svizzeri che l'hanno conosciuta.
"La sua stessa pietra tombale porta un'iscrizione molto particolare- ricorda lo psicoanalista- che ha a che fare con l'episodio dell'antico Testamento in cui Mose' batte sulla roccia, la roccia si apre ed esce dell'acqua. La solidita' puo' essere una risorsa per un essere umano, altre volte invece possediamo la pietra semplicemente come l'incrostazione di qualche complesso o qualche problema che deve essere sciolto per ritrovare la vitalita'".
Per Jung, ad esempio," la pietra e' dentro di noi. Qualsiasi situazione psichica, se toccata al momento giusto, puo' rivelare prospettive e possibilita' nuove, perche' l'unico strumento vero che noi abbiamo per trasformarci e' la nostra personalita'. Ci vuole l'arte psicoanalitica- afferma Mercurio- per trasformare l'aridita' e la solidita' in acqua che scorre".
La cosa importante per gli alchimisti, e anche per von Franz, e' "utilizzare la pietra per sottolineare l'idea che lo spirito appartiene alla materia. Non sono due cose separate, ed e' un concetto dimostrato anche dalla fisica quantistica". Sulla scia di Jung, Marie Luise von Franz "ha aperto per noi dei nuovi orizzonti, nel senso che la pietra non e' semplicemente un concetto o un'idea, e' un modo di vivere. Ognuno deve trovare dentro di se' quell'elemento solido e interno, per trasformarsi in pietre viventi e cercare di vivere in sintonia con il se'".
La pietra rappresenta allora la parte piu' duratura della personalita' umana: "È fonte dell'energia che sopravvive alla morte- aggiunge il socio fondatore della sede romana dell'Arpa- un pezzo di immortalita' e di eternita' che con gran fatica si puo' raggiungere in questa vita. È il corpo della resurrezione nella religione cristiana, mentre per gli alchimisti la pietra e' la sostanza in grado di trasformare una massa confusa e, allo stesso tempo, e' il risultato di tutto il processo alchemico, e' lo spirito mercuriale, l'anima dell'essere umano. La pietra, per Von Franz, e' quindi un radicamento, una bussola che da' la direzione da prendere nella vita". Cio' che l'ha resa una terapeuta "e' stata la pietra che portava in se' e di cui si prendeva cura- conclude Mercurio- lei ci ha dimostrato come diventare pietre viventi".
Qui e' possibile guardare la videointervista.
(Wel/ Dire)