Dati Istat: Quasi 9mln tra 14-65 anni ha subito qualche forma di molestia
Roma, 20 feb. - "Quello che piu' mi ha colpito e' il dato sulle molestie sul posto di lavoro da parte delle donne per essere assunte, per mantenere l'impiego o per progressioni di carriera". Cosi' Elena Centemero, parlamentare di Forza Italia, commenta i dati Istat sui quasi nove milioni di donne che tra i 14 e i 65 anni, nel corso della loro vita, hanno subito qualche forma di molestia sessuale. Tra queste, oltre un milione e' stata vittima di ricatti in ambito lavorativo.
Interpellata dall'Agenzia Dire, Centemero osserva: "Questa e' la cosa che mi ha colpito di piu' perche' dimostra ancora una volta come uno dei temi centrali che non e' stato affrontato, e che deve essere affrontato, e' proprio il rapporto tra mercato del lavoro e donne, ossia l'inserimento delle donne nel mercato dell'economia. E poi mi ha colpito molto un altro dato, cioe' il fatto che la quota maggiore delle vittime lavora o cerca lavoro nel settore delle attivita' professionali, scientifiche e tecniche (per il 20%) e in quello del lavoro domestico (per 18,2%). Il settore tecnico-scientifico e' una parte del mercato del lavoro tipicamente maschile in cui ci sono prevalentemente uomini, e quel dato mi ha fatto riflettere molto. La realta' e' che c'e' poco rispetto nei confronti della donna, del valore della donna e del talento della donna e c'e' ancora un approccio maschile legato al potere".
L'Italia e' piu' maschilista di altri Paesi? "Sicuramente- risponde l'esponente FI- c'e' un fattore culturale che contribuisce. Dove c'e' un Welfare diverso, ad esempio dove son meglio organizzati i congedi parentali anche per gli uomini c'e' una maggiore condivisione dei lavori domestici e questo evidentemente porta a una visione culturale che e' differente, una visione in cui l'uomo e la donna nella loro diversita' stanno comunque sullo stesso piano con maggiore rispetto e maggiore riconoscimento reciproco cosa che in Italia fa ancora fatica ad affermarsi".
"Quindi- conclude Centemero- e' fondamentale la trasparenza nelle aziende sulle retribuzioni e sui posti di lavoro e poi c'e' la questione dell'educazione dei ragazzi: si deve partire gia' dalle scuole con l'educazione alla parita' di genere".
(Wel/ Dire)