Amazon, la produttivita' aumenta con motivazione
Benevene (Lumsa): Il controllo e' necessario, ma e' solo una parte
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 6 feb. - "Tutte le ricerche ci dicono che laddove c'e' un lavoro di promozione delle persone, ovvero di attenzione allo sviluppo di un rapporto positivo con l'azienda, la produttivita' aumenta. Non e' una perdita economica ma un investimento. Il problema per la produttivita', quindi, non e' tanto il controllo, quanto la promozione della partecipazione e del coinvolgimento dei lavoratori negli obiettivi organizzativi. Sicuramente c'e' bisogno di controllo, ma e' molto importante dare e creare motivazione". Cosi' Paula Benevene, docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni e direttrice del Master in Gestione delle risorse umane della Lumsa, intervistata dalla Dire sul braccialetto elettronico brevettato da Amazon.
"Non si nasce motivati- avverte Benevene- la motivazione nasce sia dalle attitudini personali che dalla relazione che c'e' con l'organizzazione. Tanto piu' sara' positiva, tanto piu' le persone saranno partecipi e ne condivideranno gli obiettivi. Ci terranno che l'organizzazione funzioni bene- spiega la docente universitaria- e' una sorta di fidelizzazione interna. Ripeto, il controllo e' necesario ma e' una parte del tutto, non ci si puo' fermare al controllo".
Il braccialetto elettronico e' noto in Italia soprattutto quale dispositivo fatto indossare ai detenuti agli arresti domiciliari, per controllarne gli spostamenti. Quali potranno essere le conseguenze psicologiche in un lavoratore chiamato ad indossarlo? "Il sentirsi controllati e basta non aiuta a star bene sul posto di lavoro- risponde la direttrice del Master in Gestione delle risorse umane della Lumsa- soprattutto se il controllo non sia finalizzato a far lavorare le persone nelle condizioni migliori. Apriamo una riflessione su questo punto".
Secondo Benevene "esistono due modalita': ci sono le aziende che investono sui loro dipendenti considerandoli come risorse, e aziende che considerano i loro dipendenti come fonti di esborsi. Ragionando in astratto, l'atteggiamento adottato da Amazon sembrerebbe quello dettato da una necessita' di controllo e in ogni caso andrebbe spiegato meglio".
Il controllo dei risultati "e' importante, ma e' solo una parte del problema. Il controllo non e', inoltre, solo finalizzato alla velocita'. Serve anche a leggere l'errore in un'ottica di organizzazione per trovare una soluzione diversa dal punire e basta. È una questione di cultura- conclude- qual e' la cultura all'interno dell'azienda? Quella dell'errore o della produttivita'? E quali sono i valori e le idee che circolano intorno a questo concetto?".
(Wel/ Dire)
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