Cavallari: Lo psicosoma non puo' stare bene in una dimensione ecologica malata
Roma, 18 dic. - "È difficile avere relazioni sociali vivibili all'interno di relazioni ecologiche invivibili. Non puo' esistere qualcosa di psichico e sociale in una dimensione naturale e materiale troppo sofferente, perche' se il rapporto dell'uomo con l'ambiente diventa intollerabile allora siamo nella dimensione del disagio, della malattia e del trauma. Un disagio intollerabile conduce lo psicosoma verso stati patologici". Giorgio Cavallari, direttore scientifico dell'Istituto Aneb (Associazione nazionale di Ecobiopsicologia) e docente nella scuola di specializzazione dello stesso Istituto, introduce con questa riflessione il tema del primo congresso nazionale di ecobiopsicologia, in programma il 18 e 19 maggio a Milano, dal titolo 'Il Corpo come Mandala dell'Universo. Il corpo in psicoterapia'.
"Il corpo dell'uomo e' una realta' fisica, chimica e biologica prima che psichica, relazionale e sociale- spiega il terapeuta- appartiene all'universo e per vivere ha bisogno di stare in un rapporto armonioso con l'universo". L'ambizione del congresso Aneb sara' mettere insieme tutto questo facendo intervenire relatori provenienti da esperienze diverse. Dara' spazio a una pluralita' di voci per costruire un linguaggio comune: accanto agli psicoanalisti del calibro di Magda Di Renzo, Mariolina Graziosi, Claudio Widmann e Luigi Zoja, troviamo Augusto Shantena Sabbadini, fisico teorico e filosofo, e Giulio Giorello, filosofo, matematico ed epistemologo. Durante il Congresso si mettera' a fuoco, nell'ottica sopra accennata, il senso della diffusione drammatica di patologie che si stanno facendo endemiche, come i disturbi alimentari, qualitativamente e quantitativamente sempre piu' rilevanti in particolare nei giovani e giovanissimi: se un tempo l'anoressia mentale era una patologia rara, appannaggio di ragazze con un profilo psicologico e sociale particolare, oggi anoressia, binge eating, bulimia, obesita' sono diffusissimi nelle nostre scuole e nella nostra comunita'.
La "spiegazione" della diffusione di tali patologie non puo' servirsi solo di una lettura che indaghi la psiche individuale e le relazioni familiari, ma richiede uno sforzo di comprensione molto piu' ampio e complesso. L'evento, che occupera' interamente un sabato e una domenica, sara' preceduto da una sessione speciale il venerdi' 17 maggio, una sessione "pratica", fatta di laboratori esprienziali. "Apriamo con i laboratori perche' pensiamo che in un congresso di psicosomatica non si possa solo parlare. I conduttori dei diversi laboratori accompagneranno i partecipanti a "capire facendo e vivendo" esperienze che coinvolgeranno non solo la mente ma anche il corpo, la motricita', la comunicazione non verbale.
Non manchera', il venerdi' 17, al termine dei laboratori, un cocktail di saluto e di benvenuto che vedra' anche brevi performance di artisti, in quanto il "buono" dal punto di vista scientifico e culturale che il Congresso presentera' non vuole prescindere dalla esperienza anche del "bello". Le giornate del 18 e 19 vedranno nella mattina i contributi magistrali di figure di ormai consolidata preparazione e esperienza nel campo della cura, della ricerca scientifica, della cultura. I pomeriggi ospiteranno comunicazioni scientifiche, molte delle quali frutto del lavoro di terapeuti e ricercatori giovani, perche' l'Ecobiopsicologia e una scienza "giovane", aperta ai giovani.
Infine, "il programma del congresso vedra' contributi che riguarderanno problematiche psicologiche e psicosomatiche che hanno a che fare con la dimensione intima, privata della sofferenza dei pazienti, ma non trascurera' di confrontarsi e proporre possibili soluzioni per le grandi 'malattie' che affliggono l'intero genere umano, il pianeta, l'ambiente in cui tutti viviamo. Temi come l'inquinamento, il riscaldamento globale, la sovra-popolazione della terra sono problemi gravi che hanno un impatto rilevante su quello che definiamo nella prospettiva della Ecobiopsicologia la 'salute': non una condizione edenica di assenza di ogni sofferenza- conclude Cavallari- ma uno stato 'possibile', vivibile di coerenza e armonia fra dimensione corporea, psichica, ambientale e relazionale per gli esseri umani".
(Wel/ Dire)