Roma, 4 dic. - Un confronto sulle problematiche organizzative dell'emergenza-urgenza e' stato l'obiettivo del convegno 'Trauma Oggi', dove esperti nazionali e internazionali, chirurghi del trauma, radiologi interventisti, chirurghi ortopedici, chirurghi generali, anestesisti, rianimatori, medici dell'urgenza, professionisti dell'organizzazione del soccorso e della direzione sanitaria si sono incontrati a Roma. Il professore Daniele Gui, docente della chirurgia generale e della chirurgia d'urgenza dell'Universita' Cattolica e' l'ideatore e il promotore della IX edizione del convegno.
Novita' di questo anno e' stata l'introduzione della Sessione dedicata agli infermieri, con al centro dell'attenzione dei partecipanti il politraumatizzato e la gestione infermieristica, dal momento del soccorso sulla scena dell'incidente fino alle cure ospedaliere e all'assistenza nelle terapie intensive.
"Il tema 'trauma'- spiega Gabriele Sganga, direttore dell'Uoc della Chirurgia d'Urgenza della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e docente dell'Istituto di Clinica Chirurgica dell'Universita' Cattolica- ci e' stato sempre caro, tanto che gia' nel 1986, a seguito delle esperienze effettuate da vari ricercatori della Cattolica presso lo Shock and Trauma Center della Maryland University di Baltimora, era stato organizzato uno dei primi Congressi sul trauma in Italia, denominato 'Il Trauma Oggi 1986', a cui sono seguite ben sei edizioni consecutive".
In Italia solo nel 2017, 174.933 sono stati gli incidenti stradali, 3.378 le vittime e 246.750 i feriti, e si raggiungono cifre impressionanti se si aggiungono anche traumi da fattori ambientali, cadute accidentali, avvelenamenti, annegamenti, suicidi, omicidi e altri incidenti. Una nuova sfida e' rappresentata dai traumi conseguenti a attentati terroristici, situazioni imponderabili e imprevedibili che hanno colpito anche grandi citta' e capitali, originando concrete maxi-emergenze che mettono alla prova e allo stremo i migliori piani sanitari.
Il tema del trauma e' poco trattato nei congressi chirurgici, per tale motivo il convegno internazionale ha rappresentato un'occasione per parlare delle maxi emergenze e del Piano emergenza per il Massiccio Afflusso di Pazienti Feriti (Pemaf), i piani di soccorso che ogni ospedale deve predisporre al suo interno per poter far fronte al maxi-afflusso di pazienti.
L'incontro ha permesso di conoscere la rete Trauma del Lazio evidenziandone gli aspetti peculiari, la gestione e gli indicatori nella Regione Lazio, oltre alle situazioni di confine in chirurgia d'urgenza. La Sepsi rappresenta un argomento cardine del programma dell'incontro per il ruolo che essa rappresenta negli interventi in urgenza in termini di gravita', complessita', dispendiosita' ed elevata mortalita'.
(Wel/ Dire)