Amadori: Informazione e organizzazione per superare loro paure
Roma, 4 dic. - "Bisogna ascoltare le necessita' del paziente oncologico, che sono tante e varie, dipendono dalla tipologia di patologia che c'e' sotto, dal tipo di tumore, dall'ambito familiare, dal grado di istruzione del paziente. Dall'indagine che e' stata fatta si capisce che i pazienti chiedono di essere ascoltati, di essere informati correttamente sulla malattia e sui progressi che la ricerca scientifica mette a disposizione e poi hanno bisogno di organizzazione, altro punto dolente delle strutture universitarie e ospedaliere". Lo ha detto all'Agenzia di stampa Dire Sergio Amadori, presidente di Ail-Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma onlus e professore onorario di Ematologia dell'universita' di Roma Tor Vergata, a margine di 'Ascolto dei pazienti, innovazione digitale, umanizzazione: un nuovo percorso per migliorare la qualita' di vita in oncologia', la conferenza di presentazione della 'mappa dei bisogni' dei pazienti oncologici elaborata nell'ambito di iAMGENIUS, il progetto promosso da Amgen in collaborazione con Ail ed Europa Donna, con il patrocinio di fondazione Aiom, per umanizzare i percorsi di cura attraverso la tecnologia.
"Bisogna cercare di semplificare la vita al paziente- aggiunge Amadori- e' gia' stressato da malattie cosi' pesanti e avrebbe diritto ad un percorso terapeutico il piu' possibile facile, semplice, semplificato, proprio per non aggiungere altro peso a quello gravoso di una malattia che procura paura, sconcerto, confusione, depressione. Poter aiutare i pazienti in questi aspetti- afferma il presidente di Ail- credo che possa essere la medicina giusta, per poi fare quella che noi chiamiamo 'medicina umanizzata'".
"È 'ascolto' la parola con la quale ci dobbiamo confrontare tutti i giorni- sottolinea Amadori- Il paziente spesso ci insegue nei corridoi perche' ha un dubbio su qualcosa che riguarda le terapie, perche' non ha capito bene, quando gli e' stata comunicata la diagnosi, quanto tempo durera' la terapia e quali possibilita' di guarigione ha, per cercare di strappare anche una piccola risposta, che magari per lui- conclude- puo' significare una grande risposta".
(Wel/ Dire)