Sesso, per 62% maschi priorita' e' soddisfare compagna
Gfk: 77% ritiene coccole virili, ma per 51% defaillance tasto dolente
Roma, 24 apr. - Per il 62% dei maschi italici a letto la priorita' e' la soddisfazione della donna e l'attenzione alle sue esigenze, l'83% apprezza una donna intraprendente e il 77% ritiene che si possa rimanere virili anche nelle coccole. Essere gentile, affettuoso, amorevole e rispettoso pesa decisamente piu' che essere passionale e dare sicurezza (45% vs 12%). Nella ricerca sulla nuova identita' sessuale maschile, condotta con il supporto di Ibsa Farmaceutici Italia nell'ambito della campagna 'Ticket to Love', Gfk traccia il quadro di un maschio in evoluzione, che comincia ad accettare una donna sempre piu' emancipata e indipendente, e ad apprezzarne i benefici. La ricerca e' stata condotta su un campione di 1000 uomini tra i 35 e i 70 anni.
"A 50 anni dalla rivoluzione sessuale- commenta Emmanuele A. Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica dell'Universita' Tor Vergata di Roma e presidente dell'Accademia italiana di Salute della Coppia- il maschio ha finalmente intrapreso una metamorfosi, che per molti (e questa e' una novita' che abbiamo potuto misurare) e' gia' diventata una vera e propria trasformazione antropologica; la presa di consapevolezza del ruolo della donna, piu' intraprendente e autorevole del passato, lo ha portato a dare maggiore valore al piacere di lei, che diventa spesso prioritario rispetto al proprio".
Per l'88% degli uomini, intanto, il sesso rimane una componente centrale della vita. Il 47% degli intervistati dichiara di avere rapporti due o piu' volte la settimana (il 67% una o piu' volte la settimana), mentre il 64% e' alla costante scoperta di informazioni sulla sessualita', che vengono ricercate prevalentemente sul web (80%). Ma la defaillance sessuale rimane un tasto dolente: il 51% degli intervistati l'ha conosciuta almeno una volta nella vita, mentre per il 13% si tratta di un problema che si presenta in maniera intermittente o cronica (da una volta su quattro a ogni rapporto). Di coloro che hanno il problema, la percentuale dei piu' giovani (35-44 anni) e' comunque rilevante (17%).
"In qualita' di donna contemporanea- dice Stella Pulpo, scrittrice e autrice del blog 'Memorie di una vagina'- trovo interessante e al tempo stesso necessario riflettere su come sia cambiato il profilo dell'uomo di oggi, il suo rapporto con le donne, il fondamento della sua virilita' e anche il suo approccio alle aree piu' sensibili della sessualita' come, appunto, le de'faillance. In generale, penso che entrambi i sessi abbiano in parte mutato i propri connotati sociali, e che questo meriti approfondimento, dialogo e consapevolezza, dentro e fuori la camera da letto".
Il vissuto della defaillance e' quanto mai negativo: delusione, imbarazzo, preoccupazione e frustrazione sono le emozioni piu' frequenti. Ancora una buona fetta degli uomini che vivono il problema in maniera significativa lo attribuiscono a cause di natura psicologia (34%) e il 36% non ne parla con nessuno. Luci e ombre, dunque, sul nuovo maschio. "Il sildenafil, la prima pillola per l'erezione, ha rappresentato giusto 20 anni fa una vera rivoluzione- aggiunge il professor Jannini- La cosa sorprendente e' che questa molecola, cui presto si sono accompagnati tadalafil, vardenafil e avanafil, non e' mai invecchiata: semmai si e' trasformata, seguendo i bisogni della coppia".
E se i maschi hanno ancora bisogno di discrezione quando assumono una medicina per l'erezione, e' un po' perche' "sessualita' fa sempre rima con intimita', anche nel trattamento farmacologico, e un po' perche' le donne, in questi 20 anni, non hanno per nulla fatto pace con una medicina che continuano troppo spesso a vivere come una sconfitta del loro sex appeal", conclude infine l'esperto.
(Wel/ Dire)
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