Roma, 3 apr. - Parole che raccontano storie. Musica che segue il ritmo della vita.
Giovani con un passato e un presente difficile. E un futuro da recuperare. Queste sono 'Le Canzoni di Leporello', il manifesto di giovani esistenze che, attraverso musica e parole, riescono a superare le mura del carcere fisico e mentale che li racchiude, e rinchiude, e si aprono all'esterno in un dialogo con il fuori che e' sia altro che oltre. È lo straordinario lavoro dei ragazzi reclusi dell'Istituto Penale Minorile (IPM) di Bologna che partecipano al laboratorio di musicoterapia e song writing realizzato da Mozart14.
L'esperienza maturata con il Coro Papageno nella Casa Circondariale "Dozza" e la volonta' di avvicinarsi al mondo dell'adolescenza, hanno portato nel 2015 l'associazione Mozart14 a sviluppare Leporello, che offre ai giovani detenuti - fra i 14 e i 24 anni - lo strumento espressivo con cui tradurre prima in testi e poi in canzoni il loro vissuto complesso e doloroso. Nei testi e nella musica i ragazzi hanno occasione infatti di esprimere tutto il loro disagio, le forti emozioni di ribellione, rabbia, e di elaborare in forma creativa la propria condizione. Dal lavoro svolto nel primo ciclo di incontri, sono nate 'Le canzoni di Leporello', tre brani scritti e musicati collegialmente dai ragazzi reclusi insieme ai musicoterapisti che guidano il laboratorio.
Attraverso la musica, il farla insieme, i ragazzi dell'IPM di Bologna hanno dato vita a tre magnifiche canzoni (Diamanti, Horea e Andiamo Avanti), espressione delle loro esperienze di vita, dei loro desideri, rimpianti e sogni per il futuro.
La voglia di sentirsi uguali ai coetanei, nonostante una condizione di detenzione che li priva della liberta' e della vicinanza ai propri cari, e' tema di Diamanti: "Non pensate che siamo differenti/abbiamo il cuore bianco piu' dei diamanti". Il desiderio di un futuro diverso, la voglia di riscatto sono al centro di un percorso di consapevolezza che questi ragazzi vivono anche attraverso la musica: "Chiusi dentro questa stanza senza liberta'/quando esco di qua, cambio dignita'" .
Il ricordo della propria terra e della propria famiglia e' protagonista, invece, di un viaggio a ritroso in Horea: "Vedo una luce in quella casa/penso al mio tempo fuori di qua/Trema la voce se chiedo scusa/Vorrei tornare nella mia citta'". Un viaggio attraverso il mare, immaginario o reale, del proprio giovane e complesso vissuto. Fino alla presa di coscienza del valore della propria esistenza e di cio' che davvero conta in Andiamo Avanti: "Sono poche le cose davvero importanti/apprezzare la vita trattarla con i guanti/un pensiero va agli amici che ora sono distanti/Andiamo Avanti, andiamo avanti".
L'associazione Mozart14 ha deciso di dare ancora piu' corpo a queste canzoni realizzando tre videoclip (riprese e montaggio di Marinella Rescigno e Davide Pastorello) e un reportage fotografico (a cura di Manuel Palmieri). Grazie alla fondamentale collaborazione della Direzione del Centro per la Giustizia Minorile (CGM) e dell'Istituto Penale Minorile (IPM), gli operatori sono entrati dentro le mura carcerarie per filmare e fotografare i laboratori musicali e le sessioni di registrazione delle canzoni.
Il materiale prodotto e' la preziosa testimonianza di un percorso che attraverso la musica, il farla insieme, favorisce l'integrazione e la comunicazione all'interno del gruppo dei ragazzi coinvolti, portandoli a un clima di collaborazione e ascolto reciproco. Un'esperienza espressiva musicale, che diventa occasione di crescita personale. Mozart14 realizza Leporello grazie al sostegno di Fondazione Maccaferri, SIAE - Societa' Italiana degli Autori ed Editori, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Hera.
(Wel/ Dire)