(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 26 set. - Tra gli italiani piu' poveri, che si rivolgono agli enti caritativi, uno su due soffre di disagio psichico. È quanto emerge da uno studio condotto sui 13 mila pazienti che, dal 2013 al 2016, hanno chiesto un aiuto agli ambulatori medici della Fondazione Fratelli di San Francesco e dell'Opera San Francesco per i poveri, due storiche realta' di Milano. Il 49% degli italiani visitati avevano bisogno di farmaci psicoattivi. Una percentuale cosi' alta non la si riscontra nelle altre nazionalita' delle persone che si sono rivolte ai frati: tra gli europei dell'est erano il 15,2%, tra gli africani del nord il 10,8%, tra gli africani sub-sahariani il 9,8%, tra i latino-americani il 9,9% e tra gli asiatici il 7,2%. Globalmente, le malattie psichiatriche (disturbi di ansia, di personalita' e del tono dell'umore), inoltre, colpiscono in prevalenza le donne (58,1%) rispetto a agli uomini (44,6%). I risultati della ricerca sono stati presentati al convegno "Poverta' sanitaria e accesso ai farmaci in una societa' multietnica" all'Universita' degli Studi di Milano, organizzato dall'Osservatorio Donazione Farmaci di Banco Farmaceutico e il Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunita' dell'ateneo.
È emerso che tra gli ammalati poveri, soffrono di malattie croniche (specialmente di tipo cardiovascolare come l'ipertensione e di tipo endocrino-metabolico come il diabete mellito) soprattutto gli europei dell'est (30,1%), seguiti dagli asiatici (25,4%), dai latino-americani (18,2%), dagli africani sub-sahariani (13,4%) e dai maghrebini (13.3%). "Diventa pertanto sempre piu' urgente mettere in atto misure di contrasto della poverta' e dell'emarginazione sociale come mezzo per prevenire il diffondersi di queste malattie, riducendone l'impatto sociale ed economico- conclude Silvano Cella, docente di Farmacologia clinica-. I dati presentati nel convegno sembrano indicare che la strada maestra sia rappresentata dal sostegno agli enti caritativi che devono ormai essere considerati a pieno titolo una componente essenziale del Servizio Sanitario Pubblico".
(Wel/ Dire)