Test ingresso, Cnop: Situazione al limite, serve buonsenso
"La ragione non e' dalla parte di nessuno. Si rifletta su qualita' formazione"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 26 set. - "Il numero chiuso e' relativo poiche' il numero degli accessi e' leggermente superiore a quello dei posti. È una modalita' che ha l'universita' per distribuire gli studenti nelle varie classi di laurea magistrali. Io non ho ne' il titolo, ne' le informazioni per entrare nel merito della questione, pero' credo che gli studenti abbiano le loro legittime rimostranze in quanto la graduatoria e' stata pubblicata, cosi' come l'universita' debba garantire anche una legittimita' delle operazioni. Queste sono delle situazioni al limite dove deve prevalere il buonsenso, la ragione non e' dalla parte di nessuno. Bisogna trovare un equilibrio". Lo dice Fulvio Giardina, presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (Cnop), in merito alla decisione dell'Universita' La Sapienza di Roma di annullare il test d'ingresso, che si e' svolto lo scorso 4 settembre, per le lauree magistrali in Psicologia. Il test, poi inizialmente riprogrammato per il 5 ottobre, ha pero' avuto un nuovo stop. Ora si dovra' esprimere il Tar.
"La Sapienza e' certamente un polo accademico di eccellenza- prosegue il presidente del Cnop- riflettiamo pero' in generale su questo numero eccessivo di corsi di laurea in Psicologia che ci sono in Italia: circa 80 corsi di laurea. Si tratta quasi di una facolta' condominiale ed e' questo il vero problema. Poi ci sono i corsi di laurea online ancora piu' subdoli- afferma Giardina- immaginiamo di diventare psicologi attraverso un computer. Le lauree professionali si imparano dietro un maestro".
Il presidente del Cnop, intervistato dalla Dire, parla di "un momento di confusione. Abbiamo attivato, come Consiglio nazionale, un'interlocuzione con il ministero dell'Istruzione affinche' il ministro risponda ai problemi relativi alla qualita' della formazione. Lo abbiamo fatto prima con il ministro Giannini e ora con Fedeli- conferma Giardina- perche' oltre ai grandi numeri bisogna garantire la qualita' della formazione. Le famiglie spendono soldi, fanno grandi investimenti sul futuro dei figli e dobbiamo rispettare questo bisogno sociale di professionalita' dando risposte concrete. Tutti abbiamo delle responsabilita' se un ragazzo dopo 5 anni di corso di laurea, un anno di tirocinio e un esame di stato complicatissimo, si trova ad essere poco occupato o disoccupato".
Il Cnop ha constatato che "i nuovi iscritti piu' giovani sono meno pronti ad assolvere i nuovi bisogni che la societa' pone: nuove tecnologie, immigrazione, contenziosi giuridici. Vorremmo che il mondo accademico migliorasse anche la qualita' della formazione su fatti specifici. In Italia ci sono 105 mila psicologi, uno psicologo ogni 581 cittadini italiani. Sono numeri che ci debbono fare riflettere- conclude Giardina- nel rispetto del grosso dispendio che le famiglie sostengono per far formare i figli".
(Wel/ Dire)
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