(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 12 set. - Il 10 settembre si e' celebrata la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. La Caritas ha colto l'occasione per porre l'attenzione sulla difficile situazione che devono affrontare i familiari di chi si e' tolto la vita. "Perdere una persona in questo modo genera un lutto particolarmente difficoltoso da superare", spiega Gunther Rederlechner, responsabile da tempo del servizio Hospice della Caritas, "Sensi di colpa, auto-recriminazioni, vergogna e a volte anche l'incomprensione dell'ambiente esterno rendono quasi impossibile un naturale processo di elaborazione del lutto". Anche il servizio di sostegno telefonico della Caritas conosce il problema e lo affronta dando ascolto 24 ore su 24 a persone che hanno dovuto affrontare questo lutto e a uomini e donne con pensieri suicidi.
"La domanda sul perche' di un gesto cosi' estremo e', per i familiari di chi si e' tolto la vita, particolarmente difficile da sostenere. Vorrebbero cercare di comprendere perche' la persona amata si e' tolta la vita e per quale motivo non sono riusciti a fermarla. Si interrogano, a volte anche rimproverandosi e provando rabbia, sul perche' il proprio caro li abbia lasciati soli in una cosi' terribile situazione", prosegue Rederlechner.
Parlare dell'accaduto, in questo caso, e' particolarmente difficile, anche perche' il comportamento dell'ambiente in cui si vive, ogni tanto, suggerisce implicitamente colpevolezza. "Spesso ci si dimentica che prima del suicidio c'e' una lunga e complessa storia, una forte depressione, che la vittima nasconde per anni", dice Rederlechner. Per i familiari e' fondamentale trovare comprensione e parlare in maniera schietta di cio' che e' accaduto. "Purtroppo spesso succede esattamente il contrario. I familiari trovano incomprensione e, per paura di essere giudicati, si ritirano e si isolano", dice Rederlechner.
Il servizio Hospice della Caritas offre accompagnamento a familiari di persone che si sono suicidate. "Per chi e' colpito da questo lutto e' confortante sapere di poter parlare della propria situazione e dei propri stati d'animo in un ambiente protetto con persone appositamente formate. Attraverso il confronto il lutto viene espresso ed elaborato, fasi essenziali per il suo superamento. I familiari trovano cosi' sollievo e ritrovano la sicurezza perduta" chiarisce Rederlechner. Anche Silvia Moser, nella sua attivita' pluriennale di responsabile del servizio di sostegno telefonico della Caritas, ha fatto questa esperienza. In occasione dell'anniversario per i 15 anni di attivita' del servizio, il tema e' stato affrontato in maniera approfondita, "perche' questa problematica in un territorio cosi' abituato al successo lascia in solitudine chi ne e' colpito, e tutti noi impotenti". Invitando a Bolzano l'olandese Viktor Staudt, il servizio ha fatto conoscere alla cittadinanza un uomo sopravvissuto al tentativo di suicidio, da allora in sedia a rotelle. Viktor, che tiene numerose conferenze in Europa e ha scritto diversi libri, ha sottolineato come sia di fondamentale aiuto poter esprimere pensieri e paure. Tutto cio' vale sia per chi e' colpito direttamente da pensieri suicidi, sia per i parenti che hanno perso un proprio caro in questo modo. "Noi del sostegno telefonico siamo a disposizione 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno, al numero verde 840 000 481. Parlare aiuta e allevia la sofferenza", dice Silva Moser, tirando le fila dei numerosi colloqui fatti dagli oltre 80 volontari appositamente formati che prestano servizio alla consulenza. "Poter esprimere in maniera anonima i propri turbamenti e trovare ascolto ed empatia aiuta ad affrontare nuovamente la vita quotidiana e incoraggia la ricerca di un aiuto professionale, utilissimo per chi si confronta con il tema del suicidio. Nessuno deve vergognarsi dei propri sentimenti o pensieri" dice Silvia Moser.
"Nella nostra societa' meritocratica spesso ci dimentichiamo che siamo esseri umani e abbiamo dei sentimenti, sentimenti che manifestano la nostra nostalgia verso una vita vera e sensata", sottolinea Moser. In occasione della Giornata anche Telefono Amico Italia - con il supporto di MediaOne - avvia per il terzo anno consecutivo una campagna informativa di sensibilizzazione che verra' veicolata fino al 30 settembre sui canali di comunicazione di MediaOne presso le stazioni di Roma Fiumicino Aeroporto, Roma Tuscolana, Roma San Pietro, Roma Tiburtina, Torino Porta Susa, Milano Rho Fiera. Il messaggio della campagna di sensibilizzazione all'ascolto - per la quale e' stato creato un video ad hoc - non punta sul gesto estremo in se'. Il tema del suicidio, rimane sullo sfondo: la campagna punta infatti l'attenzione sui temi della solitudine e del disagio, ovvero sulle radici del malessere piuttosto che sulle sue conseguenze ultime. Ed e' proprio qui che subentra il lavoro dei volontari di Telefono Amico Italia che ogni giorno - dalle 10 alle 24 - sono in ascolto di chiunque cerchi una persona con cui parlare attraverso il numero unico 199 284 284. "Per il terzo anno consecutivo - spiega Dario Briccola, Presidente di Telefono Amico Italia - possiamo veicolare la nostra campagna. Quest'anno e' stato prezioso il supporto di MediaOne che ci permette di veicolare il messaggio sui suoi canali di comunicazione. In Italia non era mai stata realizzata una campagna di questo tipo, a differenza di altri paesi europei. Siamo sempre piu' convinti che sia importante comunicare e sensibilizzare il maggior numero di persone sul fenomeno del suicidio, perche' cosi' si puo' tentare di prevenirlo. Fondamentale e' porre l'individuo, e non il suo disturbo, al centro del problema, eliminando ogni forma di stigma per infrangere quel silenzio deleterio che si sviluppa intorno a questo tema".
(Wel/ Dire)