Lo scrive su twitter la campagna 70/30 promossa dalla charity Wave
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 31 ott. - "Le persone che hanno vissuto sei o piu' esperienze traumatiche nell'infanzia (Ace) possono morire fino a 20 anni prima rispetto a coloro che non le hanno vissute". Lo scrive su twitter la campagna inglese 70/30 per sensibilizzare la cittadinanza sui rischi che un soggetto traumatizzato corre se non viene aiutato. La campagna e' stata avviata e supportata dalla charity WAVE (Worldwide Alternatives to ViolencE), puntando l'attenzione sui bambini "per ridurre del 70% i maltrattamenti nel Regno Unito entro il 2030".
"Dan Seigul, professore di Psichiatria della University of California, fu il primo a parlare della finestra della tolleranza- si legge nel sito web 70-30.org.uk- che stabilisce il livello di eccitazione entro il quale una persona puo' funzionare al meglio delle sua capacita'. Fuori dalla finestra di tolleranza, la regione della corteccia pre-frontale del cervello si chiude e, di conseguenza, si e' meno razionali e piu' impulsivi arrivando all'iper-eccitazione (attacco-fuga) o all'ipo-eccitazione (congelamento)".
Le dimensioni di questa finestra, tuttavia, "non sono le stesse per tutti e- continua la campagna 70/30- sono particolarmente piccole per quei giovani che hanno attraversato un trauma. Le persone che hanno trascorso una vita relativamente stabile hanno una finestra di tolleranza abbastanza grande e flessibile, che le consentira' di gestire facilmente lo stress. Invece, un bambino che ha vissuto piu' avvenimenti avversi nelle sue esperienze infantili probabilmente sara' diffidente e sospettoso. Quando un individuo si sente sicuro e sostenuto, gestisce efficacemente lo stress, se si sente in pericolo o abbandonato la sua finestra di tolleranza puo' essere piu' piccola e inflessibile. Per questi giovani anche una piccola quantita' di stress puo' causare una reazione estrema e avere conseguenze importanti sulla loro salute mentale".
Aiutarli e' possibile, "ma occorrono servizi di sostegno precoci : se una persona e' abituata a sentirsi in pericolo o non supportata, non c'e' da meravigliarsi se il suo comportamento sara' estremo o aggressivo. Noi adulti dobbiamo guidare e rassicurare questi giovani in modo che possano gestire al meglio le loro emozioni e quindi- conclude- avere risultati piu' positivi per il futuro".
(Wel/ Dire)