(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 ott. - Accoglienza e integrazione. "La prima fase e' molto importante per il superamento del trauma e, quindi, per la riuscita della seconda". Ne parlera' Giancarlo Rigon, psichiatra, neuropsichiatra infantile ed esponente della Societa' Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico (Sisst), il 28 ottobre a Roma alla tavola rotonda su 'Migrazione, modelli di welfare e intervento clinico', prevista nel convegno 'Narrazione, trauma e salute: dall'individuo alla societa' nella Sala Congressi via Rieti dalle 8.30 alle 19. L'evento e' gratuito, ma la partecipazione e' limitata fino ad esaurimento posti.
Rigon discutera' qual e' l'effetto del trauma sui processi d'integrazione portando due casi clinici tra di loro agli antipodi: "Il primo riguarda un giovane che continua a mostrare difficolta' nonostante l'attenzione e il sostegno ricevuti dalle persone che lo hanno accolto quando era minorenne e il lavoro psicoterapeutico allora svolto con lui; nel secondo caso, invece, l'esperienza traumatica non sembra avere provocato interferenze negative".
Come esempio di una "buona pratica" di intervento specialistico sulle problematiche psicopatologiche che presentano i minori stranieri, "problematiche che richiedono un approccio transculturale- continua Rigon- presentero' l'organizzazione del Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell'AUSL di Bologna, nel contesto del quale esiste una equipe clinica formata da 2 neuropsichiatri infantili e 2 psicologi, tutti con formazione transculturale, dedicata a farsi carico di questi ragazzi. Il gruppo opera in stretto e costante collegamento con il Servizio Sociale del Comune e con le Comunita' di accoglienza dei minori".
Il lavoro di psicoterapia transculturale con i minori stranieri e' "sicuramente un ambito da estendere e approfondire avviando il confronto fra le poche esperienze esistenti". Proprio con queste finalita', la sezione Emila Romagna della Societa' Italiana di psicoterapia medica, di cui Rigon e' presidente, ha avviato quest'anno "un lavoro di confronto sul trattamento psicoterapeutico che viene proposto ai bambini e agli adolescenti migranti e quello svolto con gli adulti migranti. I membri di questo gruppo di ricerca condividono le loro casistiche per capire in che misura le problematiche di adulti e minori siano sovrapponibili e in che misura, invece, si debbano utilizzare approcci diversi". A questo gruppo ha dato la propria adesione anche Vittoria Ardino, presidente della Sisst.
Le criticita' del sistema di accoglienza, secondo Rigon, sono riferibili soprattutto al "sistema SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) perche' com'e' attualmente organizzato interrompe spesso gli interventi terapeutici in atto, trasferendo i minori da una comunita' all'altra senza tenere conto della esigenza di garantire la continuita' terapeutica.
Inoltre, la retta che lo Stato versa alle comunita' consente un livello assistenziale di minima, non sufficiente per quei minori - e sono molti - che necessitano di attenzioni e sostegno educativi particolari. Infine- conclude l'esponente della Sisst- continuano a mancare i decreti attuativi della Legge Zampa, una legge molto buona che regolamenta in maniera molto positiva l'accoglienza e l'integrazione dei minori stranieri non accompagnati. Si rischia cosi' di avere una buona legge ma una sua cattiva applicazione".
La conferenza del 28 ottobre e' stata promossa dalla Sisst, dall'Istituto di Ortofonologia (IdO) e dal Dipartimento di studi umanistici e internazionali dell'Universita' di Urbino (Discui), e vedra' la partecipazione di relatori nazionali ed internazionali. Inoltre, ha gia' ricevuto i patrocini dell'European Society for Traumatic Stress Studies (Estss), del Centro interdipartimentale per la ricerca transculturale applicata (Cirta) dell'Universita' di Urbino e della Fondazione Terre des Hommes Italia.
Per informazioni e prenotazione, scrivere a convegno28ottobre@ortofonologia.it.
Qui e', invece, possibile leggere il programma.
(Wel/ Dire)