Bernardini: Continueremo a collaborare con chi non e' dogmatico
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 ott. - "Come Onlus abbiamo sempre considerato il dibattito sulle linee guida piu' una guerra di religione in cui non si fanno prigionieri, piuttosto che un'opportunita' per ragionare su cosa possa e debba essere fatto per tutti quei soggetti che escono dalle fasi di 'terapia'; tante, molteplici e, secondo noi, tutte da valutare solo ed esclusivamente 'evidence based'. Prendere le parti di uno dei contendenti, o di uno dei soggetti oggetto delle linee guida, e' per noi facilissimo: sempre e solo dalla parte dei ragazzi". A parlare e' Fabio Bernardini, socio fondatore e responsabile Marketing e Comunicazione dell'associazione di genitori di ragazzi con autismo 'L'emozione non ha voce Onlus', commentando il dibattito emerso in seguito alla pubblicazione della lettera del direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), Federico Bianchi di Castelbianco, in merito agli insulti ricevuti per il suo lavoro.
"La nostra Onlus, fondata nel 2012, nasce come conseguenza sul piano del 'fare' dell'attivita' di supporto ai papa' di bambini e ragazzi affetti da autismo, organizzata dall'Istituto di Ortofonologia (IdO). Naturale quindi che l'IdO sia stato, e rimanga, il referente scientifico dello svolgersi delle nostre attivita' e progetti per adolescenti e adulti autistici- afferma Bernardini- ognuna con l'obiettivo di realizzare un'integrazione e un'inclusione lavorativa che li accompagni anche nel dopo di noi. Obiettivo assolutamente ignorato da ogni forma di assistenza pubblica. Siamo orientati al 'fare' piuttosto che al 'metodo', perche' essendo noi una Onlus di genitori e non di tecnici o di terapeuti, non possiamo che fare cosi'. Sperimentiamo sul campo, ogni giorno, il miglior modo di coinvolgere i nostri ragazzi con l'obiettivo minimo di far mantenere loro le competenze e le conoscenze acquisite- continua il genitore- quale sia stato l'indirizzo delle linee guida che sia stato usato per la loro crescita, ma tutti i nostri ragazzi ci stupiscono per il continuo e costante miglioramento delle loro capacita', indipendentemente dalla 'storia terapeutica' ed eta'".
Per Bernardini "non esistono 'eretici' o 'cialtroni' all'interno delle linee guida. Chiedere alle famiglie di schierarsi in 'formazione da battaglia' e di gettarsi nella mischia non crediamo sia utile ai ragazzi. Noi continueremo a collaborare con tutti quelli che dimostreranno nei fatti la volonta' di non essere dogmatici, ma 'aperti' al cambiamento e al dubbio. Potremmo nominare, uno per uno, i tanti ragazzi che sono felici di partecipare alle nostre attivita', indipendentemente dai metodi terapeutici che li hanno portati a condividere con noi un pezzo del loro futuro".
(Wel/ Dire)