(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 ott. - "I disturbi neuropsichici dell'eta' evolutiva sono tra i disturbi piu' diffusi dell'infanzia, ma purtroppo ancora assai poco considerati. Colpiscono 1 bambino/adolescente ogni 5, e in nessuna altra area della medicina si e' assistito a un aumento degli accessi ai servizi cosi' rilevante: in meno di dieci anni gli utenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (NPIA) sono raddoppiati, mentre il personale diminuiva. Ciononostante, solo 1 utente su 3 riesce ad avere le risposte diagnostiche e terapeutiche di cui ha necessita'". A dirlo e' Antonella Costantino, presidende della Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia) che ha promosso a Napoli il 28° Congresso nazionale sul tema de 'La Dimensione Evolutiva in Neuropsichiatria Infantile'.
Al centro del dibattito con piu' di 100 relatori, le nuove frontiere della conoscenza nei disturbi dello spettro autistico, i nuovi modelli riabilitativi, le emergenze psichiatriche in adolescenza, la disregolazione emotiva, la psichiatria forense dell'eta' evolutiva, le epilessie e le cefalee, i rapporti tra neuroscienze e psicoanalisi, i disturbi del sonno e le malattie neuromuscolari.
"Tutto il congresso e' stato incentrato sul tema della dimensione evolutiva- spiega Carmela Bravaccio, professore associato di Neuropsichiatria infantile dell'Universita' di Napoli- il bambino e l'adolescente non sono adulti in miniatura, in particolare per quanto riguarda gli aspetti neuropsichici.
Sono persone in crescita, in cui genetica, neurobiologia e ambiente si intrecciano continuamente e modulano a vicenda, come le piu' recenti conoscenze sull'epigenetica hanno ben mostrato. La ricerca evidenzia sempre piu' come si tratti di un elemento fondamentale per la comprensione dei disturbi del neurosviluppo, ma ancor piu' per la cura e la prevenzione".
Oggi per questi disturbi ci sono "sempre piu' interventi efficaci- fa sapere la Sinpia- che possono cambiare il futuro dei ragazzi e delle famiglie, e diminuire il carico economico sul sistema sanitario e sociale".
(Wel/ Dire)