Castelbianco: Perdono la possibilita' di fare esperienza
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 3 ott. - "Sempre piu' bambini, anche molto piccoli, interagiscono con il tablet, ma non a livello verbale, corporeo e relazionale". È questo il "grande dramma", secondo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, che commenta con preoccupazione i dati dell'indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione in Internet realizzata dal dipartimento di Scienze della formazione dell'Universita' di Genova e finanziata dal Corecom Liguria.
"In tal modo i minori crescono con degli squilibri rispetto alle loro traiettorie di sviluppo- prosegue l'esperto- e cio' si sta traducendo in un aumento delle difficolta' di comportamento, dettate proprio dalle pessime abitudini che sono proposte loro dagli stessi adulti".
Ormai ai bambini "da un anno in su vengono dati smartphone, tablet e qualunque altro aggeggio elettronico che li possa interessare, anche solo per i colori- continua lo psicologo- l'importante e' farli stare fermi. La tata e' stata facilmente sostituita dalla televisione, da un tablet o da un cellulare colorato, attivo e dinamico, e il bambino dall'altra parte perde la possibilita' di fare esperienza. È solo- afferma Castelbianco- digitalmente sempre piu' competente e, al contempo, totalmente incapace di giocare a livello corporeo".
Lo conferma l'indagine dell'Universita' di Genova: "Un ragazzo su tre ha lo smartphone a 10 anni, tre minori su quattro sono collegati alla Rete dalle da 3 alle 5 ore al giorno. Non spengono nemmeno il telefono la notte- ricorda lo psicoterapeuta- e lasciano attiva la vibrazione. Il fatto poi che solo il 15% dei genitori metta i filtri agli smartphone dei figli ci indica che gli adulti sono ancora troppo poco informati sui pericoli della rete: migliaia le proposte oscene provenienti da adulti insani verso i minori dai 10 anni in su e, data la tenerissima eta' delle 'vittime', dobbiamo impegnarci a prevenire questi pericoli".
Lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva ha due obiettivi: "I genitori devono intervenire sui telefonini dei figli installando dei filtri che consentano di impedire i collegamenti sgraditi.
Per farlo- avverte Castelbianco- dobbiamo innanzitutto informare e attivare gli adulti sui rischi che i minori corrono se fanno un uso incontrollato del telefonino". Dopo aver ragguagliato gli adulti, "sarebbe molto redditizio, in termini di prevenzione, informare i ragazzi. Fornire ai giovani dati corretti e adeguati su quanto accade nella Rete, significa aiutarli a riflettere - conclude lo psicoterapeuta- e quindi ad evitare le situazioni a rischio".
(Wel/ Dire)