"Garantire la liberta' di scelta tra una gamma di approcci seri ed etici"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 3 ott. - "Finisce sempre cosi', che prima o poi le carte si scoprono". Lo dicono chiaramente i tre psicoanalisti della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi (SLP) Nicola Purgato, responsabile clinico Comunita' educative-riabilitative Antenna 112 e Antennina (Venezia), Paola Bolgiani, direttore cinico Le Villette - Comunita'a' e centri terapeutico-riabilitativi per minori e giovani adulti a Saluggia (VC), e Raffaele Calabria, psicoterapeuta presso il Centro di Salute Mentale AUSL Ravenna e direttore della rivista di psichiatria 'Frammenti", commentando le offese che l'Istituto di Ortofonologia (IdO) ha ricevuto per i risultati del suo lavoro.
"Quando nel 2011 uscirono le Linee Guida per il 'Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti' da parte dell'Istituto Superiore di Sanita' ci fu un gran fermento di animi, ma anche di incontri e convegni. Quanti presentavano il loro lavoro con gli autistici che si ispirava alle cosiddette 'buone pratiche', ma che non rientravano tra quelle raccomandate dalle Linee Guida- ricordano gli psicoanalisti- venivano ascoltati con sufficienza e poi criticati perche' non erano 'evidenced- based'. A nulla era valsa la testimonianza dei genitori dei ragazzi seguiti con il modello evolutivo (come all'Istituto di Ortofonologia) o quello psicoanalitico (come nelle nostre istituzioni), nemmeno i diversi e numerosi casi clinici, com'e' prassi fare con rigore etico e clinico da sempre in ambito analitico, tanto meno l'invito personale a conoscere le modalita' di lavoro rispettose della singolarita' del soggetto e del mondo autistico, come sempre piu' sta emergendo dagli stessi autistici, definendo il resto del mondo che li cura 'neurotipico'. Dovemmo, al contempo ammettere che, l'approccio psicoanalitico ha sempre avuto una certa ritrosia verso la scienza statistica, non tanto per questioni metodologiche, quanto perche' la singolarita' del soggetto non puo' essere riassorbita nella media universale. La media e' impersonale, invisibile, e' il prodotto delle combinazioni dei comportamenti e delle proprieta' degli individui: 'Ci si puo' ribellare contro la legge, ma non si puo' farlo contro la media. Tuttavia [à] decidere di conformarsi alla norma, di fare della norma una legge, e' una scelta politica' (J.-A. Miller, L'uomo senza qualita'. L'epidemiologia della salute mentale). Di questo la psicoanalisi ha fatto un baluardo nei confronti della spinta verso la normalizzazione- rammentano- se non addirittura verso l'omologazione dettata dagli esperti. Dobbiamo ricordare, infatti, che come esiste una buona percentuale di bambini e ragazzi con Disturbi dello Spettro Autistico, resistente ai farmaci che mirano a curare non tanto l'autismo quanto i suoi comportamenti problematici, allo stesso tempo esiste una buona percentuale di bambini e ragazzi con Disturbi dello Spettro Autistico resistenti ai metodi cognitivi-comportamentali.
Battersi per la liberta' di scelta da parte dei genitori, significa anche poter avere diversi metodi da scegliere individuo per individuo, senza massificare il gruppo o escludere metodologie che possono essere di utilita' ad altri".
A partire da queste constatazioni "alcuni all'interno del campo delle 'buone pratiche' si sono messi a produrre ricerche. Noi stessi nel nostro lavoro abbiamo affidato all'Universita' di Padova una ricerca longitudinale, altri colleghi del campo lacaniano stanno utilizzando il Child and Adolescent Needs and Strengths (CANS) iniziando a produrre risultati scientifici sul loro lavoro in riviste scientifiche di tutto rispetto- sottolineano- come lo stesso Istituto di Ortofonologia ha fatto in questi anni. Ora si trova attaccato ingiustamente e a-priori, non essendogli stata fatta una critica mirata come si usa nel mondo scientifico e accademico, ma una generica e qualunquista osservazione di 'cialtroneria'. Quindi neppure la ricerca scientifica va bene. Ma se si mettono in dubbio le ricerche scientifiche e le stesse riviste scientifiche che le pubblicano allora significa rimettere in discussione il presupposto iniziale: la questione non erano i metodi 'evidenced-based', ma farne fuori alcuni".
L'Istituto di Ortofonologia con "la sua metodologia evolutiva, noi con la pratica orientata dalla psicoanalisi che mette al centro il soggetto e ne sviluppa le abilita' in un'ottica di valorizzazione delle risposte soggettive e non solo di deficit, saremo sempre a fianco degli individui con Disturbo delle Spettro Autistico e di quanti, familiari e insegnanti, ne hanno il carico maggiore- concludono- garantendo a loro liberta' di scelta ma tra una gamma di approcci seri ed etici, non uno solo".
(Wel/ Dire)