Due i Ddl fermi in Parlamento e 'Future is now' apre il dibattito
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 nov. - "L'Osservatorio nazionale italiano sull'assistenza sessuale ha ricevuto piu di 2.000 richieste di assistenza sessuale. Un dato che fa capire quanto le persone con disabilita' abbiano bisogno di trovare la giusta direzione rispetto a quello che puo' essere il contenuto dell'eros". Ne ha parlato oggi Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta dell'Istituto Italiano di Sessuologia Clinica, al convegno 'Eros e disabilita' oltre i muri e i pregiudizi', promosso dall'associazione culturale studentesca 'Future Is Now' nella sala del Cenacolo della Camera dei deputati.
"Eros e disabilita' e' un tema scottante- continua Quattrini- stiamo portando avanti dal 2014, insieme alla lovegiver, l'impegno per il riconoscimento legale dell'operatore alla sessualita, all'emotivita' e all'affettivita, una figura che e' sganciata dal concetto di prostituzione. Nel 2017 abbiamo fatto partire il primo corso ufficiale per formarlo- afferma lo psicologo- in linea con il disegno di legge presentato nel 2014 dal senatore Pd Sergio Lo Giudice".
In tema di sessualita' e disabilita' giacciono ancora "in Parlamento due disegni di legge finalizzati a normare la figura dell'assistente sessuale, ma non sono mai stati calendarizzati. Noi speriamo che nel prossimo Parlamento questo argomento non torni nell'oblio". Ad affermarlo alla Dire e' Filippo Pompei, segretario nazionale di 'Future is now'. "Con questo convegno vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica, le associazioni e il mondo della politica- continua Pompei- al dipartimento Pari opportunita della Presidenza del consiglio dei ministri, di cui ha la delega la ministra Boschi, chiediamo di riunire attraverso un forum o una consulta le diverse associazioni sulla disabilita' per affrontare insieme l'importante tematica".
Discutere di sessualita' nelle aule parlamentari non sembra cosa facile: "Tutte le proposte di legge che hanno a che fare con questo argomento hanno difficolta' ad essere tematizzate nelle aule parlamentari. Il ddl depositato nell'aprile 2014- prosegue Sergio Lo Giudice- non e' mai riuscito ad essere calendarizzato. Nasce dalla necessita' di definire sul piano legislativo cosa sia un assistente sessuale per le persone disabili, una figura che inquadra una competenza e una professionalita' definita ed articolata. Deve avere sia competenze sul piano sociale, psicologico che le giuste conoscenze del mondo della disabilita', perche' a questa figura e' chiesto di accompagnare la persona con disabilita' nell'acquisizione di una vita sessuale autonoma".
Per Lo Giudice si tratta di un diritto inviolabile: "La sentenza della Corte costituzionale n. 561 del 1987 afferma che 'la sessualita' e' uno dei modi essenziali di espressione della persona umana', quindi e' un diritto assoluto- spiega il senatore Pd- che va inquadrato tra i diritti inviolabili della persona umana in base all'articolo 2 della Costituzione". Il ddl presentato piu' di tre anni fa si compone di un solo articolo: "Prevede che il Ministero della Salute emani delle linee guida, le Regioni (tranne quelle a statuto speciale) poi devono attivare sulla base di queste linee guida dei percorsi formativi e di accreditamento per la figura dell'assistente sessuale, a cui infine le famiglie possono fare riferimento- chiosa Lo Giudice- senza dover dover essere costrette ad entrare in contatto con il mondo della prostituzione".
Avvicinandosi il 3 dicembre, giornata mondiale della disabilita', Don Andrea Bonsignori, consigliere del dipartimento Pari Opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri, punta sulla parola 'normalita'': "Il nostro punto di partenza vorrebbe essere un arrivo alla normalita'. Tutte le persone hanno il diritto di esprimersi e l'espressione passa anche dalla propria corporeita' e sessualita. Questo e' uno dei tanti temi da rendere 'normale', non perche' la sessualita' del disabile non sia un tema normale- conclude- ma perche' l'atteggiamento culturale e' ancora troppo differente".
(Wel/ Dire)