Puntando su uguaglianza, ma differenze alla base della relazione uomo-donna
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 nov. - "Il movimento femminista ha spezzato la vita a due. Per alcune femministe la ricerca dell'uguaglianza tra i sessi si e' tradotta nel tentativo di 'diventare come un uomo, per godere degli stessi diritti', creando moltissimi problemi nelle gia' tanto complesse relazioni a due". È forte la presa di posizione di Monica Nicola, psicoanalista ed ex docente dell'Universidade Veiga de Almeida (UVA) e dell'Istituto brasiliano di medicina e riabilitazione, che circa dieci anni fa ha dato vita a GrePsy, il gruppo psicoanalitico al femminile che parla della vita delle donne per aiutarle a recuperare la loro femminilita' e a provare a comprendere il triangolo tra femmina, femminilita' e femminismo.
"Fin dai primi incontri abbiamo scoperto che ognuna di noi era uguale all'altra, perche' la stessa societa' ha fortemente contribuito al cambiamento che abbiamo vissuto negli ultimi tempi- continua Nicola- e anche i problemi che avvertiamo sono gli stessi: le donne ormai sono professioniste (per contribuire all'economia domestica), madri (hanno bisogno di tempo per seguire un bambino), mogli e seduttrici (per non lasciare svanire il desidero del marito). Ma e' difficile essere molteplici personaggi in una sola persona", aggiunge Nicola.
Questa sovrapposizione di ruoli "ha portato le donne a maturare numerosi sensi di colpa: per i figli- spiega l'analista- si sentono mamme poco presenti poiche' lavorano fuori casa e lasciano il bambino ad altre persone, avvertendo di perdere tanti momenti della loro infanzia; per i mariti, perche' la sera non sono bellissime ma stanche tanto quanto loro. Inoltre, capita spesso che emerga nella coppia anche una competizione professionale- ricorda Nicola- per tanti uomini e' difficile rispettare il lavoro di una donna, soprattutto della propria.
Infine sono molto autocritiche, spesso non si sentono sufficientemente brave in tutto quello che fanno. In questi anni- aggiunge la psicoanalista- abbiamo visto che non abbiamo bisogno di essere perfette, non esiste alcuna colpa e questa consapevolezza cambia tutto".
Il mondo maschile e' "un discorso ambiguo", spiega l'analista, perche' "da un lato c'e' un conservatorismo relazionale che ad alcuni puo' dare sicurezza, ma dall'altro le nuove generazioni hanno sviluppato un approccio diverso. Oggi tra ragazzi e ragazze c'e' piu' naturalezza, quando escono insieme dividono il conto e parlano allo stesso modo". Certo le differenze fra i sessi permangono: "Nel nostro gruppo sorridiamo quando pensiamo che se un uomo abbia la febbre si lamenta, mentre la donna lavora bene nonostante la malattia. Le donne hanno un'energia vitale che non toglie nulla alla femminilita' e all'accoglienza- rimarca Nicola- e quelle donne che hanno perso la loro femminilita' per assumere il ruolo del 'maschio', lo hanno fatto per insicurezza.
Recuperare la femminilita' e' una sfida- avvisa- ma non dipende solo dalle donne se restiamo nell'ambito della coppia. È necessario che entrambi, uomo e donna, si incastrino come due pezzi di un puzzle senza mai sopraffarsi. Se da una parte e' necessaria la compartecipazione della donna alla vita economica della famiglia, dall'altra e' ormai normale che l'uomo aiuti la donna nelle faccende domestiche. Si lavora insieme", aggiunge la docente.
Come si possono aiutare le donne a recuperare la femminilita'? "La femminilita' e' una cosa piccola, un dettaglio. La femminilita' e' svegliarsi e mettersi degli orecchini e una goccia di profumo- sottolinea Nicola- e' il saper stare con una vanita' normale, sapere che quando si parla con una persona bisogna guardarla negli occhi ed avere un tono basso. Chi parla ad alta voce lo fa per provare il suo potere, ma alle donne questo non serve perche' possono provare di essere capaci in qualsiasi situazione. È vero- ammette- che nel mercato del lavoro esistono ancora disparita' salariali tra i due generi, ma e' anche vero che una ditta che assume una donna sa che la perdera' per alcuni mesi per la maternita' e sa anche che in qualsiasi momento questa donna potra' uscire prima se il figlio avra' la febbre. Non e' un tema facile e dobbiamo confrontarci non nella ricerca dell'uguaglianza- consiglia la psicoanalista- perche' siamo diversi e in questa diversita' risiede la magia. La differenza e' magica, perche' permette lo scambio, ci fa sentire e guardare l'altro in un modo diverso. Questa differenza e' la vita ed e' alla base della relazione uomo-donna. Gli uomini sono quasi tutti uguali ma anche le donne non cambiano tanto l'una dall'altra- precisa la professoressa universitaria- tutte noi amiamo un uomo quando ci apre la porta della macchina o ci invita a cena". E questo spiega bene il triangolo: "Essere femministe significa aprire uno spazio nel mercato del lavoro e lottare per la dignita' e il rispetto delle donne. Essere femminili vuol dire sapere partecipare a questa lotta senza diventare brutali.
Infine- conclude Nicola- essere femmine indica il non avere vergogna o paura della propria aria di donna. Siamo piu' che un triangolo, noi siamo un mondo di possibilita'!".
(Wel/ Dire)