'Non e' colpa dei bambini', se la psichiatria si sostituisce all'educazione
Proliferano le certificazioni di dislessia, discalculia, Adhd
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 nov. - Proliferano le certificazioni di dislessia, discalculia, cosi' come della Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita' (Adhd). A circa il 20% degli alunni disabili nelle scuole elementari e medie e' stato diagnosticato un disturbo dell'apprendimento, al 17% problemi di attenzione e comportamentali. Ma i figli del terzo millennio sono una "generazione scompensata dal punto di vista mentale" oppure stiamo sostituendo la psichiatria all'educazione? Da anni Daniele Novara, pedagogista e fondatore del Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, si pone questo interrogativo. E ora a questo tema dedica un libro, in uscita in questi giorni: "Non e' colpa dei bambini. Perche' la scuola sta rinunciando a educare i nostri figli e come dobbiamo rimediare. Subito" (edizione Bur).
"Quello che sta succedendo e' molto grave- spiega a Redattore Sociale- di fronte a bambini con problemi di comportamento, invece di chiederci in quale ambiente educativo stanno crescendo, ci rivolgiamo alla neuropsichiatrica". Secondo Novara "le difficolta' di apprendimento, sempre piu' diffuse, non consistono in compromissioni neurologiche, ma in compromissioni ambientali ed educative. Come l'eccesso di consumo televisivo, di videogiochi, di tablet, di smartphone, oppure di invadenze emotive da parte di un sistema familiare inadeguato a contenere i figli".
Di fronte a un bambino incapace di stare seduto, di concentrarsi, di scrivere o fare conti, la spiegazione non va cercata dallo psichiatra. O comunque prima bisogna valutare molti altri fattori. "Invece si intraprende una strada che porta a etichettare il bambino, a far passare per malattia quelli che possono essere le difficolta' nella crescita o gli sbagli degli adulti che hanno un ruolo educativo nei loro confronti, dai genitori agli insegnanti". Da qui l'idea del titolo del libro: 'Non e' colpa dei bambini'. "È come se noi adulti rinunciassimo ad educare e punissimo i bambini per i loro comportamenti, diagnosticando loro una malattia che in realta' non esiste". Non solo. Le certificazioni di disabilita' rischiano di diventare anche un business, con l'apertura di studi privati che si occupano solo di diagnosticare e proporre percorsi di cura.
Ma non e' solo un libro di denuncia. "Questo libro si propone invece di andare oltre- conclude-. Il mio intento e' quello di suscitare un dibattito sulla direzione che e' stata presa in questi anni. E penso che tutti dobbiamo cercare di dare piu' spazio all'educazione".
(Wel/ Dire)
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