Mazzoni (La Sapienza): Vogliamo fornire ai genitori un'alternativa
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 nov. - Fornire consulenze ai genitori, aiutare i giudici nella gestione dei casi di separazione piu' complessi e delicati, permettere un accesso piu' rapido a informazioni sensibili: tutto con l'obiettivo di tenere al centro la figura del bambino e la sua serenita' in un momento cruciale come quello dell'addio tra mamma e papa'. Dopo circa due anni di assenza e' tornato in funzione lo 'Spazio Famiglia e Minori' all'interno del Tribunale di Roma, chiuso nel 2015 dopo che l'allora amministrazione comunale non aveva rinnovato il bando per l'affidamento del servizio di ascolto e mediazione familiare a professionisti di Enti del Terzo settore convenzionati. La riapertura e' frutto di un accordo di collaborazione tra il Tribunale, rappresentato dal presidente Francesco Monastero, e il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza Universita' di Roma', rappresentato dalla direttrice Renata Tambelli, siglato lo scorso 27 luglio e che ha permesso cosi' ai Giudici di poter di nuovo usufruire delle professionalita' piu' idonee all'integrazione tra ambito forense e psico-sociale.
Si tratta in pratica di riprendere il 'modello di integrazione operativa' tra i Servizi Sociali e i Giudici, rimettendo questi ultimi nelle condizioni di non trovarsi piu' da soli nel gestire sia l'ascolto del minore in Tribunale che i rapporti con i servizi territoriali, solitamente attivi nei casi di rischio e alta conflittualita'. A questa sorta di "sperimentazione", come viene definita dalla Presidente della Prima sezione del Tribunale Civile di Roma, Franca Mangano, si aggiunge anche la presenza di personale del Comune di Roma e della Regione Lazio.
"Sara' una collaborazione a costo zero- spiega Silvia Mazzoni, professore associato del Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza- Quando abbiamo ricevuto la chiamata del Tribunale, ho steso un progetto e a luglio abbiamo iniziato le procedure per riattivare il servizio".
Diversi gli obiettivi dello 'Spazio Famiglia e Minori', fisicamente collocato in una stanza al secondo piano della Prima Sezione di viale Giulio Cesare in cui psicologi esperti del settore della mediazione familiare saranno a disposizione tutti i giorni. Prima di tutto verranno offerti una consulenza e un sostegno a quei genitori che rischiano di coinvolgere i figli nel loro conflitto di coppia, ma allo stesso tempo sara' un'occasione per segnalare ai Giudici i casi di conflittualita' piu' elevata che richiedono la massima urgenza, ad esempio in presenza di violenza domestica. "Il punto di partenza e' una attivita' preventiva- sottolinea Mazzoni- per cercare di fornire ai genitori una alternativa, grazie anche ai nostri gruppi di educazione e orientamento tenuti in ateneo che stimolano riflessioni sull'incidenza delle loro azioni sullo sviluppo dei bambini". Poi, naturalmente, "ci occuperemo anche di affiancare i Giudici, su loro richiesta, nell'ascolto in aula dei minori, dando vita a un lavoro integrato con gli psicologi. Questo permettera' di avere delle procedure piu' snelle, attenuando la burocrazia nelle comunicazioni e facilitando l'accesso piu' rapido e diretto alle informazioni".
I primi numeri sono importanti. Da luglio a fine settembre i Giudici hanno inviato ai Servizi, tramite lo Spazio, 95 casi da trattare, mentre tra settembre e novembre sono in programma 20 ascolti di minori". Dati che testimoniano "la grande esigenza" dell'attivita', conferma la presidente Mangano. "Talvolta il Giudice affida dei compiti alla cancelleria che pero' si limita a inviare il procedimento del Giudice. Invece la nuova struttura si assicura che la richiesta del Giudice sia arrivata, che sia comprensibile, che ci sia una risposta". Si tratta quindi un "esperimento di fondamentale importanza che nella mia visione futura dovrebbe corrispondere alla creazione di una struttura stabile, che possa fungere da raccordo tra il Tribunale e i servizi territoriali". La collaborazione ha poi l'ulteriore aspetto di "ricerca", che mette l'universita' nelle condizioni di conoscere situazioni delicate che possano favorire l'approccio scientifico alla casistica". Insomma, al lavoro c'e' un "gruppo di lavoro multiplo", con varie competenze che arricchiscono l'attivita' giudiziaria" ed "e' una sperimentazione che si inserisce in un disegno piu' completo".
Tutto questo alla luce del fatto che dal 2013 al Tribunale ordinario sono state attribuite controversie di cui prima si occupava il Tribunale per i Minorenni, senza pero' che siano state trasferite anche le strutture di appoggio e supporto sociale. Come esempio, basti pensare ai cambiamenti della societa' che oltre a separazioni e divorzi hanno visto aumentare i casi di conflittualita' tra genitori non sposati o che non hanno mai convissuto: solo l'anno scorso al Tribunale di Roma sono arrivati 1.300 nuovi casi di 'separazioni di fatto'. Realta' piu' complicate che rendono di conseguenza diverso anche il lavoro di Giudici e dei servizi sociali.
(Wel/ Dire)