Sara' ad Ostia Antica, il maestro: I compiti? Abbracciare i genitori
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 14 mar. - Partira' il prossimo settembre ad Ostia Antica la primaria "Piccola Polis", una scuola elementare nel bosco nata dalla collaborazione tra 'L'asilo nel Bosco' e 'Una scuola'.
L'asilo nel bosco e' attivo ad Ostia Antica ormai da 4 anni e propone una didattica in natura, basata sull'esperienza diretta e il gioco, e ospita circa 70 bambini e bambine. 'Una Scuola' e', invece, un manifesto pedagogico elaborato da due ricercatrici dell'universita' Bicocca di Milano, Monica Guerra e Francesca Antonacci, che sara' oggetto di una sperimentazione anche in una scuola pubblica a Varese. L'idea e' quella di costruire una scuola ispirata ad alcuni modelli virtuosi del passato, ma attenta alle innovazioni pedagogiche. In questa scuola non ci saranno voti, pagelle e compiti a casa e non si ragionera' nell'ottica delle materie ma in quella di esperienze globali in grado di far lavorare il bambino nelle diverse discipline.
Ovviamente la natura sara' la 'maestra' preferita perche' riesce a mantenere viva la curiosita', che e' il motore principale dell'apprendimento. "La scuola nel bosco non e' una nuova pedagogia, trae ispirazione da diversi modelli pedagogici del passato e cerca di adattarsi al contesto in cui viviamo", spiega alla Dire Paolo Mai, maestro dell'asilo nel bosco e della primaria l'anno prossimo.
- Quali sono i vostri riferimenti pedagogici? "Se Maria Montessori fosse viva andrebbe nel bosco- replica Mai-, inoltre ci sono i movimenti dell'America Latina con le scuole libertarie, democratiche ed olistiche. Penso a Paulo Freire, noto pedagogista brasiliano, e poi ai maestri italiani di questo secolo: Mario Lodi, fonte di ispirazione continua, Franco Lorenzoni in Umbria e a Don Milani. Tante sono le fonti di ispirazione".
- Come funziona una scuola elementare nel bosco? "Inizieremo con un gruppo massimo di 25 bambini e nella prima parte della mattinata ci saranno 3 maestre che lavoreranno sul loro aspetto relazionale, emozionale e piu' propriamente curricolare. Le indicazioni ministeriali nazionali saranno per noi un orizzonte da seguire, ma con una didattica differente: basata sull'esperienza diretta, il gioco e la maieutica. Si puo' imparare a leggere e a contare attraverso dei giochi e attraverso esperienze significative che, sfruttando la partecipazione emozionale dei bambini, garantiranno gioia e vitalita' al processo di apprendimento. In questo processo le domande del bambino saranno al centro, sia quelle che naturalmente i piccoli si pongono, sia quelle che le maestre sapranno sollecitare in relazione agli obiettivi ministeriali. Si pensi che abbiamo gli scavi archeologici a 500 metri- ricorda il maestro- e sono sicuro che le visite che faremo saranno fonte di curiosita' e di domande da parte dei bambini".
Nella seconda parte della mattinata, "dopo un giusto tempo dedicato alla merenda e al gioco libero, che favorisce le relazioni, saranno i bambini a scegliere tra tre differenti proposte che spazieranno tra la musica, la danza, il teatro, lo sport, la lettura nella biblioteca, l'orto, il lavoro con gli animali e le sperimentazioni nel laboratorio scientifico o nella stanza della tecnologia. Troveranno in questi luoghi persone appassionate che sapranno trasmettere l'amore per quella particolare disciplina". La prima uscita e' prevista prima di pranzo, la seconda e' dopo pranzo alle 14.30. "Siamo aperti fino alle 16.30".
Il pomeriggio e' "un momento molto importante perche' sara' dedicato all'ozio, inteso come spazio e tempo in cui saranno i bambini a proporre attivita' o ricerche di gruppo. Un momento che ci pare particolarmente interessante- sottolinea Mai- visto che i piccoli di oggi avendo giornate iperstrutturate hanno smesso di farsi una domanda fondamentale per essere felici: 'Cosa mi piacerebbe fare?'. Allora abbiamo deciso che saranno loro a costruirsi il pomeriggio con cio' che gli fa battere il cuore".
- E i compiti? "Saranno quelli di abbracciare tanto i genitori. Ci aspettiamo anche che, coinvolgendo i genitori nei pomeriggi, i bambini potranno approfondire con le famiglie i loro interessi".
- Riuscite a completare i programmi ministeriali? "Le tappe, come competenze da acquisire secondo il ministero, sono in Terza e Quinta elementare. Traguardi che noi siamo convinti di raggiungere e abbiamo la conferma con il lavoro svolto nell'asilo nel bosco, dove alcuni bambini che avevano voglia di contare hanno imparato giocando con le bancherelle e vendendo sassi e limoni".
- Cosa vuol dire asilo nel bosco? "Trascorriamo all'aperto il 90% del tempo- precisa il maestro- il contesto esterno e' per noi il piu' funzionale. Con la primaria, modificandosi un po' gli interesse, sara' utile anche avere una bella biblioteca o spazi al chiuso per suonare e fare altro".
- Anche gli spazi interni cambiano? "Via banchetti e sedie. Nella Primaria ci sara' l'agora', uno spazio con il teatro e gli strumenti musicali, una ludoteca con i giochi da tavolo e in legno, una sala d'arte, la biblioteca e le sale tecnologica e scientifica. I tavoli saranno solo circolari per lavorare in gruppo".
- Quali sono i vostri obiettivi? "Tra gli obiettivi c'e' quello di stimolare lo sviluppo dell'intelligenza emotiva dei bambini attraverso una sana autostima e il lavoro con gli altri. Per farlo- continua Mai- noi li sproniamo a seguire attivita' che gli piacciono e la possibilita' di avere una diversificazione degli spazi aiuta. Stimoliamo anche i lavori di gruppo attraverso i tavoli circolari, per farli imparare a lavorare insieme- afferma- una componente fondamentale per la vita, non solo lavorativa".
- La Primaria nel bosco e' un progetto con un risvolto solidale? "Si- conferma Mai- e funziona cosi': Il 60% delle famiglie accedera' mediante un contributo economico, il 25% barattando le proprie competenze e un ulteriore 15% accedera' gratuitamente. In questo modo finanziamo il 70% delle spese, mentre il resto lo copriamo con attivita' collaterali. Noi speriamo l'anno prossimo di aumentare la forchetta delle gratuita'. Questo processo ha scatenato un meccanismo virtuoso di collaborazione dei genitori, tanto che l'organo che prende le decisioni e' la 'Giunta del buon governo' ed e' composto da genitori ed educatori".
In totale in Italia esistono 60 asili nel bosco, a Roma si trovano alla Caffarella e alla Pisana e poi ce ne sono due ai Castelli. Le scuole primarie nel bosco sono solo tre: una ad Ostia, gestita dalla associazione Manes, una ad Ostia Antica e poi una ad Ontignano. "Facciamo tutti parte di una rete nazionale degli asili nel bosco e ci vediamo periodicamente".
- Qual e' la difficolta' piu' diffusa che notate tra i bambini? "Trascorrono poco tempo con le famiglie e hanno bisogno di un supporto sul piano della relazione e dell'educazione emozionale. Per quanto riguarda le altre difficolta' che si riscontrano nella scuola tradizionale, come i disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) o l'iperattivita', a noi sono capitati tanti bambini con questa diagnosi ed etichetta che in realta'- conclude- non avevano alcuna problematica".
(Wel/ Dire)