(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 23 mag. - L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il testo sul cyberbullismo. Ecco in sintesi le misure principali.
IDENTIKIT DEL CYBERBULLO- Entra per la prima volta nell'ordinamento una puntuale definizione legislativa di cyberbullismo. Bullismo telematico e' ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identita', alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. Nonche' la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo.
OSCURAMENTO DEL WEB - Il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) puo' chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato puo' rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore. Dalla definizione di gestore, che e' il fornitore di contenuti su internet, sono comunque esclusi gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca.
Docente anti-bulli in ogni scuola.
In ogni istituto tra i professori sara' individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Al preside spettera' informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare adeguate azioni educative. L'obbligo di informazione e' circoscritto ai casi che non costituiscono reato.
Piu' in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l'altro, sulla formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti e la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, mentre ai singoli istituti e' demandata l'educazione alla legalita' e all'uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
AMMONIMENTO DA PARTE QUESTORE - In caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, fino a quando non vi sia una querela o denuncia il cyberbullo, sulla falsariga di quanto gia' e' previsto per lo stalking, potra' essere formalmente ammonito dal questore che lo invitera' a non ripetere gli atti vessatori. Insieme al minore sara' convocato anche un genitore. Gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore eta'.
PIANO D'AZIONE E MONITORAGGIO - Presso la presidenza del consiglio verra' istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il cyberbullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.
FEDELI: TEMA MOLTO SERIO, BENE APPROVAZIONE LEGGE - "Il cyberbullismo e' un tema serissimo. Ritengo per questo molto importante l'approvazione di una legge specifica per il contrasto di questo fenomeno. Il Parlamento ha fatto un lavoro che era necessario: finalmente si affronta pienamente e in modo deciso un problema che non puo' essere sottostimato. Ringrazio i colleghi parlamentari, in particolare la Senatrice Elena Ferrara, per l'impegno profuso nel raggiungere questo obiettivo. Il Ministero e' gia' al lavoro affinche' la legge trovi immediatamente piena attuazione". Cosi' il ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, Valeria Fedeli, commenta la definitiva approvazione alla Camera della legge sul cyberbullismo.
"Con questo provvedimento - sottolinea Fedeli - mettiamo al centro la tutela delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Lo facciamo, in un'ottica di prevenzione, a partire dalla scuola che e' luogo principale di formazione, di inclusione e accoglienza. Finalmente abbiamo imboccato la strada giusta".
Nei giorni scorsi il Miur ha gia' riunito la Conferenza dei coordinatori regionali degli Uffici scolastici sul bullismo per attivare immediatamente la ricognizione delle docenti e dei docenti in ciascuna istituzione scolastica, cosi' come richiesto dalla legge appena approvata. I referenti, spiega il provvedimento, coordineranno le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonche' delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.
IDO: LEGGE OK, MA RAFFORZARE FIGURA PSICOLOGO A SCUOLA - "La legge va benissimo come strumento per contrastare questi fenomeni, ma e' necessario un ulteriore sforzo. Sappiamo che a volte passano anche anni prima che uno studente, un giovane, possa riferire di subire delle aggressioni o delle vessazioni. Lo strumento e' sicuramente giusto ed equilibrato, cio' che manca e' la certezza della comunicazione da parte del giovane al professore". Commenta cosi' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), il via libera definitivo della Camera alla legge sulla tutela dei minori, la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Per favorire l'emersione dei vissuti di cyberbullismo "bisogna ipotizzare un meccanismo di comunicazione basato, in modo reale, su una relazione adeguata tra professore e alunno- sottolinea lo psicologo- che consenta al ragazzo di riferire quanto subisce.
Attualmente questa capacita' di ascolto e di relazione e' legata solo agli operatori dello sportello di aiuto: gli psicologi. I ragazzi sanno che questi operatori ascoltano le loro difficolta', per questo motivo sarebbero sicuramente i professionisti che, con piu' capacita' e competenza, possono valutare la situazione, consigliare lo studente e parlare anche con il professore e il dirigente scolastico cosi' da trovare insieme le soluzioni piu' equilibrate".
Castelbianco conclude proponendo di "rafforzare la figura dello psicologo a scuola e di dare tempo al professore di stabilire un rapporto ed una linea di confidenza con i suoi studenti".
(Wel/ Dire)