"È malattia ma si guarisce. Dietro fenomeno mancanza stima in se stessi"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 23 mag. - "In Italia viene uccisa piu' di una donna al giorno dal proprio fidanzato, dal proprio marito o dal proprio compagno. È una guerra". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Pomezia al convegno dal titolo 'Dai voce al suo silenzio' sul tema della violenza di genere, organizzato dall'Associazione 'Grande Pomezia' e dall'Istituto scolastico 'Via Copernico' in collaborazione con altri istituti superiori di Pomezia, Ostia e Anzio.
"La violenza e' una malattia- ha proseguito Lorenzin- e si puo' guarire. Quando in un nucleo familiare c'e' una persona violenta gli altri se ne devono andare, devono avere questo coraggio, perche' l'omicidio e' l'ultimo atto, ma quante violenze psicologiche o fisiche si subiscono ogni giorno? Allora bisogna avere il coraggio di staccarsi e dall'altra parte la persona violenta va aiutata perche' puo' guarire. Il lavoro da fare e' anche questo: non lasciare sole le famiglie in cui accadono questi fenomeni, perche' sono molte di piu' di quelle che noi pensiamo".
Secondo Lorenzin, la cosa principale da tenere presente "e' amarsi e volersi bene. Questo vale per i ragazzi e per le ragazze- ha detto il ministro rivolgendosi agli studenti- Bisogna fare un lavoro per sconfiggere questa cultura dell'odio che viene innescata da tanti meccanismi. Per questo l'educazione a scuola, parlare del sentimento, di come relazionarsi con l'altro, di come avere rispetto dell'altra persona e parlare di come gestire la rabbia sono aspetti estremamente importanti, un investimento che si fa oggi per il futuro". Quando si rispetta se stessi, quindi, e' naturale rispettare anche l'altro. "Quasi sempre dietro un fenomeno di violenza c'e' l'assoluta mancanza di stima di se stessi- ha sottolineato il ministro- Chi commette una violenza non ha stima di se stesso e non ha fiducia in se stesso. E parlo della violenza fisica ma anche di quella psicologica, oltre che degli atti di bullismo".
Sempre in merito al fenomeno del bullismo, poi, Lorenzin ha detto: "Quando quattro o cinque persone prendono di mira uno piu' debole, i veri deboli sono loro, perche' non hanno la capacita' di guardarsi dentro e scaricano sull'altro la paura. Amare se stessi significa anche prendersi cura degli altri, avere rispetto. E lo dico alle ragazze: abbiate rispetto di voi stesse, di quello che siete, di quello che valete, della vostra bellezza, della vostra intelligenza, del vostro corpo e dei vostri sentimenti. Vogliatevi bene, non vi regalate a nessuno, tenetevi strette quello che siete. Questo e' l'insegnamento che mi ha dato mia madre".
Quanto all'uso dei social network, Lorenzin agli studenti presenti ha ancora detto: "Prima di postare una foto su Facebook, lo dico soprattutto alle ragazze, contate fino a dieci e pensate che quella foto rimarra' li' per tutta la vita; prima di postare una foto della vostra fidanzata, e lo dico questa volta ai ragazzi, pensateci bene e contate fino a dieci se le volete bene, perche' quella foto rimarra' li' tutta la vita. A volte un gesto fatto per ridere puo' ferire un'altra persona, e quello che tu pensi sia per te una stupidaggine magari non lo e' per gli altri. Non siamo tutti uguali. Bisogna allora imparare a capirci e a volerci un po' piu' bene tra di noi. Questo e' un buon esercizio e ci aiuta a vivere meglio".
Il ministro e' infine tornata sul tema della violenza di genere: "La colpa della violenza e' solo dei violenti. E il motivo per cui ci sono i violenti e' perche' non li vediamo.
Dobbiamo svelare questi violenti e imparare ognuno di noi, nella nostra piccola vita quotidiana, a dare il nostro contributo. È solo con l'esempio personale- ha concluso- che si cambiano le cose".
(Wel/ Dire)