(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 mag. - "Noi crediamo ci siano ampi margini di miglioramento nella disposizione ed esecuzione del Trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Sono passati quasi 40 anni dalla legge (Basaglia, ndr) che ha introdotto questa pratica, qualcosa va cambiato. Diciamolo subito: non si tratta di fare uno scontro tra psichiatri e avvocati, ma di introdurre garanzie concrete per i diritti del cittadino che siano anche in grado di aiutare il lavoro dei medici. Ne siamo assolutamente convinti". Queste le parole del segretario nazionale dei Radicali italiani, Riccardo Magi, durante la conferenza stampa di presentazione della legge Mastrogiovanni, la proposta di riforma del Tso che gli stessi Radicali definiscono "non piu' rinviabile".
Due i capisaldi di questa legge di iniziativa popolare: garantire l'assistenza legale obbligatoria per i malati e la massima trasparenza delle condizioni di cura. Una battaglia culturale "utile ad abbattere i pregiudizi nei confronti del malato psichiatrico", dichiara Magi.
QUALCHE DATO - Un'altra criticita' dell'attuale impianto di legge, come sottolineato dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della liberta' personale, e' l'impossibilita' di avere dati statistici chiari. Il problema della non trasparenza dei dati rende questo trattamento di difficile monitoraggio. Basandosi sugli unici numeri disponibili, quelli delle 'dimissioni' da Tso (fonte Istat), si scopre che le persone sottoposte al trattamento nel 2015 in Italia sono state 10.882, un dato in linea con le rilevazioni degli anni precedenti. Circa 30 casi al giorno, quindi, dove la comunicazione del paziente con l'esterno e' spesso azzerata.
"Tutto cio'- prosegue il segretario dei Radicali- e' in contrasto con l'articolo 13 della Costituzione, che garantisce il controllo in contraddittorio sulla legalita' delle condizioni di privazione della liberta' personale. La mia idea e' che cosi' facendo si distrugge il concetto di cura, con il rischio che questo atteggiamento di automatismi burocratici, completamente spersonalizzanti, infanghi lo stesso lavoro dei medici. I tragici casi di cronaca degli ultimi anni, con la morte di tante persone ricoverate per Tso, dimostrano proprio questo".
Un intervento condiviso anche dai parenti di alcune delle vittime: erano presenti alla conferenza a Montecitorio Grazia Serra, nipote di Franco Mastrogiovanni, morto nel 2009 dopo 87 ore di ininterrotta 'contenzione', Osvaldo Esposito e Adele Malzone, rispettivamente padre di Marcello e Gianfranco, entrambi morti durante una procedura di Tso.
LA RIFORMA - La proposta di legge dei Radicali italiani si compone di tre articoli che si sostituiscono agli attuali 33-35 della legge Basaglia del 1978. In linea con quanto raccomandato dagli organismi internazionali (tra cui Onu e Consiglio d'Europa), e per far si' che il ricorso al Tso rappresenti solo una estrema ratio, si prevede: l'introduzione del diritto di informazione a beneficio della persona coinvolta; la presenza nella procedura di due medici, uno dei quali deve essere uno psichiatra, ed entrambi devono visitare il malato prima di emettere la certificazione; la non limitabilita' del diritto di visita e la disponibilita' di strumenti di comunicazione del malato; la garanzia della difesa tecnica a beneficio del paziente, compresa un'udienza di convalida alla presenza del giudice tutelare entro 96 ore dal Tso, analoga all'udienza di convalida dell'arrestato, che si deve svolgere anche presso l'ospedale per permettere la partecipazione dell'interessato; il rinnovo del Tso ogni 4 giorni, sempre passando per un'udienza, e per un massimo di tre rinnovi (16 giorni).
Tutto cio', conclude Magi, "permettera' di offrire migliori garanzie per la tutela dei diritti dei cittadini e, di conseguenza, migliori garanzie per la presa in carico e la cura della malattia e del disagio mentale".
Qui la videointervista (Wel/ Dire)