Libro "Viaggio di vita" aiuta mamme e papa' nelle fasi evolutive fondamentali dei figli
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 11 lug. - "Viaggio di vita" non e' solo il primo libro di Paolo Pace, neuropsichiatra infantile della Asl 9 di Trapani, e' anche un autentico strumento di prevenzione primaria, utile nell'organizzazione e non frammentazione delle informazioni sulla crescita psichica e psicomotoria del bambino dalla nascita fino ai 3 anni. "È necessario incrementare le competenze genitoriali- risponde il medico alla Dire- una consapevolezza che si e' fatta strada indirettamente, attraverso le stesse richieste di aiuto dei genitori che afferiscono al nostro ambulatorio di neuropsichiatria infantile. Dal contatto costante con il reparto di Pediatria dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano e dai follow-up che attuiamo, e' emerso appunto il bisogno di aumentare le conoscenze genitoriali- rivela Pace- perche' i papa' e le mamme di oggi si sentono sempre piu' disorientati. Dal momento che rispondono alle nostre sollecitazioni verbali durante le visite periodiche, abbiamo maturato l'idea di dare organicita' agli stimoli che offriamo".
- Qual e' la principale richiesta di aiuto? "Partirei dalla frase di Winnicot (che e' stato prima pediatra e poi psicoanalista) stampata sulla copertina del mio libro: 'Il bambino in se' non esiste, se non nella relazione'. Emerge, in particolare dalle mamme, la voglia di essere consapevoli del loro ruolo. Lo percepiscono, ma spesso sono disorientate. La frase sopracitata- prosegue il terapeuta sistemico- rappresenta proprio il nucleo epistemologico di conoscenza del libro. C'e' la necessita' di tornare sui fondamentali, sapere che un bambino a due mesi compie determinate azioni e a tre mesi altre, perche' e' previsto nelle sue competenze fisiologiche. Il libro offre dei suggerimenti, a volte volutamente didascalici, per accompagnare i genitori dalla nascita ai tre anni di vita del figlio. Questa e' una fase dell'esistenza che soprannominiamo 'finestre evolutive fondamentali'- ricorda il neuropsichiatra- e se la saltiamo allora sara' sempre piu' difficile rincorrere le esigenze dei bambini. I genitori competenti sanno intercettare i bisogni dei figli in questi momenti critici".
- Trent'anni fa una mamma non era cosi' disorientata, cos'e' successo? "Si sono sgretolati i nuclei fondanti come la famiglia, compreso il ruolo della famosa nonna. Puo' essere un luogo comune ma e' un luogo di verita': se vengono meno i punti di riferimento, ci si sente soli con tutto quello che comporta il sentirsi soli e allo stesso tempo accudire una propria creatura. Spaventa", precisa il terapeuta.
- Nel suo libro parla di 'Messaggi e massaggi, piccoli gesti d'amore'. Consiglia alle mamme di non temere un possibile pianto del figlio, che puo' essere anche liberatorio. Come mai i genitori sono cosi' spaventati? "Il malessere dell'altro fa paura se non lo sappiamo gestire. Le famiglie non seguono una regola fondamentale: il piu' bel regalo che possiamo dare al bambino e' il creargli delle difficolta'. Se riflettiamo su questa frase- continua Pace- ci rendiamo conto che siamo tutti orientati e non creare difficolta', ma senza difficolta' non si cresce. Tutto il sistema familiare tende a creare solo il piacere, a proteggere in forma pervasiva, per cui non c'e' piu' la possibilita' per il bambino di essere autonomo. I risultati poi emergono nel tempo- rivela il medico- come la mancanza nelle autonomie di base che spesso ritroviamo in eta' scolare".
- Quindi gli sbagli nei primi mesi di vita si ripercuotono sulla crescita? "Si, c'e' un ritorno. Dobbiamo ribadire il concetto che se si saltano le fasi evolutive fondamentali e' difficile poi andarle a recuperare nella seconda e terza infanzia e nell'adolescenza, soprattutto in una societa' che ti rimanda informazioni solo narcisistiche".
- Quali sono queste fasi evolutive fondamentali a cui i genitori devono prestare attenzione? "Intanto imparare a conoscere che ci sono determinate fasi evolutive in cui devono essere rispettati precisi passaggi: a 9 mesi emerge la fisiologica paura dell'estraneo, che deve essere attenzionata per rispondere in maniera adeguata; a 2 anni- sottolinea lo scrittore- arriva la prima fase dell'opposizione: il no dei bambini a tutto quello che gli si puo' dare. Se si conosce questa fase codificata, che si ripetera' a 7 e a 12 anni, sara' possibile offrire risposte adeguate. Se invece i genitori si fanno prendere dall'ansia, il bambino potrebbe diventare un piccolo tiranno a due anni, e in adolescenza le conseguenze saranno ancora piu' irreversibili". Se c'e' la conoscenza tutto il resto e' sovrastrutturale: "Prima devo conoscere e poi confrontarmi con gli esperti. Infine, bisogna imparare a chiedere aiuto. Non lo si fa ancora per paura del giudizio degli esperti".
- Conoscere, osservare e saper chiedere. Sono gli ingredienti per sviluppare la relazione genitore-bambino? "La relazione si crea con tutto quello che significa in termini di investimento a livello psicologico. Ritorniamo alla frase di Winnicot- propone Pace- il bambino, aldila' del suo corredo genetico e del suo temperamento, esiste nella relazione che si crea con la mamma.
Piu' la madre sara' competente, tanto piu' si creera' una bella relazione". L'ignoranza puo' originare paure che si trasformano in fobie: "Al nostro ambulatorio arrivano casi di mamme che non riescono a nutrire il loro bambino perche' temono che soffochi nel momento in cui mangia cibo. Una situazione che fa da pendant con quanto accadeva in passato, con l'ipernutrizione: il cibo puo' fare paura perche' puo' creare danni".
- Cosa consiglierebbe alle madri per aiutarle a sviluppare l'istinto materno? "Sentirsi intanto. L'istinto materno bisogna coltivarlo piu' che altro- spiega il neuropsichiatra infantile- se non si ha la pazienza di coltivarlo, di confrontarsi con gli altri, ci si chiude con tutti i danni che questa dinamica puo' comportare".
- Bisogna forse dare tempo alla genitorialita'? "La variabile e' certamente il tempo. Se riflettiamo, il tempo con lo spazio e' una delle coordinate fondamentali. Se perdiamo il tempo e lo spazio abbiamo dei bambini che si disperdono, perche' non hanno ne' lo spazio ne' il tempo dell'essere pensati, compresi ed aiutati nella loro crescita".
Il libro di Pace e' di grande attualita' e tornando sulla conoscenza sfata molti falsi miti pure sui vaccini. Ad esempio, "non contengo ingredienti pericolosi, sono efficaci, non indeboliscono il sistema immunitario del bambino e non c'e' correlazione con l'autismo. Conoscere vuol dire anche sapersi affidare alla Scienza", conclude il neuropsichiatra.
(Wel/ Dire)