(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 24 gen. - 'Stimiamo che solo il 30% della popolazione conosca le caratteristiche del lavoro psicologico e la sua declinabilita' in contesti diversi da quelli stereotipici della clinica e della psicoterapia'. Lo rivela Riccardo Bettiga, psicologo-psicoterapeuta, presidente dal 2014 dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia (OPL) e candidato del Collegio Nord della
Lista 'NoiEnpap' nell'ambito del rinnovo del governo dell'Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi (Enpap), le cui votazioni si svolgeranno in tutta Italia dal 27 febbraio al 3 marzo.
'L'importanza e la specificita' del nostro lavoro non e' ancora chiaramente percepita a livello sociale- denuncia il presidente-, anche gli strumenti propri della professione non vengono riconosciuti nella loro valenza. Se vediamo un medico usare un bisturi, siamo certamente frenati nell'imitarlo. Se invece vediamo la somministrazione di un test, come ad esempio il test di Rorschach sulla personalita', accade che molti provino a 'giocare' con tale delicatissimo strumento. Lo psicologo deve farsi conoscere e riconoscere sempre piu' per quello che veramente e': una professione delicata e indi protetta dallo Stato, scientificamente fondata e basata su un ampissimo corpus di tecniche e competenze. La mera conoscenza di una modalita' di aiuto psicologico non fa un vero professionista. Lo psicologo invece- chiarisce Bettiga-, in virtu' della sua formazione ampia e diversificata e grazie alle garanzie ordinistico-deontologiche, e' l'unico che puo' essere in grado di comprendere e tutelare la complessita' e la variabilita' dei bisogni, delle problematiche e delle fragilita' che possono nascondersi dentro ognuno di noi'.
Un altro tema di attualita' riguarda la categoria al suo interno: 'Questi ultimi due anni sono stati molto caldi- rivela il presidente OPL-, per la prima volta gli psicologi stanno ritrovando unitarieta' dopo 25 anni di divisioni. Oggi in Italia ci sono quasi 100 mila psicologi che si sono ritrovati negli anni in concorrenza con altre figure, oltre che tra loro. Da qui, inizialmente, sono nate nuove divisioni e un approccio individualista al mercato e alla politica professionale: self-marketing, abbassamento delle tariffe, abbattimento dei redditi e una vera e propria caccia alle streghe verso i cosiddetti competitor. Tutto cio', in un momento in cui la professione, nonostante tutto, cresceva incessantemente. Al pari dei numeri degli psicologi, pero', cresceva anche il bisogno di psicologia e fu cosi'- continua il docente di Etica e Deontologia della Professione di Psicologo dell'Universita' degli Studi di Pavia- che nella crisi, nel rumore mediatico e nella proliferazione di offerte di mercato di tutti i tipi, e' tornata pian piano ad essere strategica l'appartenenza ad una comunita' professionale tutelata dallo Stato. L'iscrizione all'Albo, oggi, e' l'unica vera garanzia di qualita' che fa e deve fare la differenza nel marasma delle offerte professionali, basti pensare alla totale assenza di regole, e quindi di controllo, legate a nuove e apparentemente accattivanti figure del mercato come ad esempio i Mental Coach o i Counselor. Gli Ordini sono cambiati per far fronte a questo loro nuovo compito di tutela del cittadino- precisa- sono maturati i modelli di gestione e la consapevolezza di una classe dirigente di nuova generazione. È cambiata l'idea stessa di psicologo: oggi piu' che mai il professionista sanitario e' volto a un concetto sempre piu' ampio di Salute e di Benessere. L'auspicio odierno e' che questo cambiamento, maturato nell'assoluta maggioranza degli ordini professionali, veda una svolta anche nell'altro grande ente di governance della professione: l'ENPAP'.
Nelle sfide piu' attuali della professione, infatti, 'c'e' proprio quella di far tesoro di questo momento storico e di utilizzarlo per la politica, per parlare alle istituzioni e alla societa': mentre alcuni colleghi si concentrano nel lamentare i difetti e i problemi interni della comunita' professionale, nella societa' tutti parlano di psicologia con grande interesse e curiosita', ma troppi ancora lo fanno con superficialita' e semplicemente, nel vuoto, sentendosi 'un po' psicologi''.
Per consentire alla comunita' professionale di farsi portavoce della psicologia e superare questo blocco, il presidente dell'Ordine Lombardo ha fondato nel 2015 la 'Casa della Psicologia' a Milano, in Piazza Castello 2, aperta tutti i giorni dalle 15 alle 24. 'Uno spazio culturale permanente dedicato alla psicologia e alla professione di psicologo, un luogo aperto all'incontro e al confronto con le istituzioni, le professioni e la societa'. La Casa della Psicologia rappresenta il riferimento regionale e nazionale per formare e informare sui contributi sociali, culturali e professionali della scienza psicologica', spiega Bettiga.
Mentre l'anno appena concluso e' stato dedicato a far conoscere come la psicologia possa entrare inaspettatamente nella vita quotidiana, 'il 2017 sara' probabilmente dedicato a quei settori dove la psicologia ha generato un impatto economico e sociale che ha cambiato profondamente la vita delle persone e delle istituzioni. Stiamo valutando anche l'opportunita' di finanziare in Lombardia la replica di quegli studi che, analizzando i costi-benefici degli interventi psicologici, hanno dimostrato come gli investimenti per la prevenzione e la cura dei disturbi mentali possano ridurre drasticamente la spesa in ambito socio-sanitaria e di come possano indirettamente incidere sul PIL regionale/nazionale'.
Anche attraverso la candidatura con la Lista 'NoiEnpap', all'Ente di Previdenza, Bettiga vuole impegnarsi per rinforzare in ogni modo le opportunita' di lavoro psicologico in tutti i suoi ambiti. 'Lo psicologo e' un ausilio che potenzia le nostre capacita' e ci permette di vivere nella societa'. Una risorsa 'a disposizione', non stigmatizzabile in un soggetto che cura; e' colui che, in generale, ci consente di funzionare e stare meglio in relazione alla sfera emotiva, cognitiva, relazionale e sociale'. L'attenzione della governance della professione si rivolge quindi anche ai nuovi spazi del mercato, come ad esempio il mondo dello sport, 'che rappresenta mediamente il 2% del PIL'; il mondo della scuola, 'che sta attraversando grandi cambiamenti e necessita della competenza psicologica oggi come non mai, sia al proprio interno sia nella ridefinizione del patto di collaborazione tra insegnanti e genitori'; il mondo della cooperazione e dei diritti umani 'dove la cura psicologica dei traumi individuali e collettivi rappresenta una delle piu' belle modalita' di restituzione dei diritti violati'; e, infine, al mondo dell'impresa e del lavoro, 'dove il fattore umano e psicologico gode oggi di una ritrovata dimensione di importanza e centralita''.
Un'ultima sfida, ancorata soprattutto al piano culturale, riguarda quello 'che potremmo definire il male: un approccio fai-da-te alla psicologia. L'Organizzazione mondiale della Sanita' definisce la Salute come benessere bio-psico-sociale- prosegue il presidente OPL-. Della parte 'bio' e 'sociale' se ne sono occupate da sempre le istituzioni, la politica e se ne occupano e preoccupano tutti i cittadini con un coinvolgimento diretto: campagne di prevenzione, una sanita' e una medicina sempre piu' evolute e responsabilizzate, una spesa enorme in politiche di assistenza e di welfare, attenzione mediatica severa e modelli di controllo e di intervento sempre piu' capillari. In questo scenario la dimensione psicologica soffre pero' di una disattenzione cronica. L'area della Salute Mentale e' ancora vittima di numerosi tabu' culturali, la vergogna sociale vince e domina la convinzione che per cio' che riguarda i problemi psicologici ognuno debba in prima istanza provare con un necessario 'fai da te'. Il mio obiettivo, il mio mandato, il mio sogno e' quello di rendere i servizi degli psicologi piu' diversificati e piu' accessibili- conclude Bettiga-, piu' quotidiani e piu' consapevoli, piu' 'normali' e piu' necessari nella vita di tutti'.
(Wel/ Dire)