(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 gen. - "Nel momento in cui vi ponete da soli di fronte ad un'altra persona che cosa succede? Quali siano, come dire, le conoscenze che abbiamo imparato, ci accorgiamo che non ci serve nulla, ci serve soltanto quella situazione dove noi siamo chiamati a creare qualcosa". Affermava Aldo Carotenuto, uno dei massimi esponenti dello junghismo internazionale, nel corso di una
lezione su 'L'arte della psicoterapia', per inaugurare l'anno accademico dell'Istituto per lo Studio delle Psicoterapie a Lamezia Terme nel 2003.
Perche' creare qualcosa? "Puo' sembrare banale ma, nel momento in cui ci troviamo in diretto contatto con una persona, quella persona e' un fatto unico. Cosi' come noi sappiamo che abbiamo una fisionomia che grossomodo ci fa appartenere al genere umano, ma poi questa fisionomia e' singola; e' difficile trovare due persone identiche, quasi impossibile vorrei dire. Cosi- prosegue lo psicoanalista- da un punto di vista psicologico noi presentiamo una dimensione tutta particolare. E allora, come posso pensare che avendo conosciuto delle regole di massima che mi permettono di orientarmi rispetto al mondo, consapevole che coinvolge, appunto, me e quel paziente, come posso pensare- conclude Carotenuto- che io debba riferirmi a qualcosa di diverso che non sia creato da me in quel momento".
(Wel/ Dire)