(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 gen. - "Da una recente ricerca multi-regionale (Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lazio, Puglia) che ha coinvolto oltre 5 milioni di residenti di eta' inferiore ai 18 anni, condotta dal Dipartimento di Salute Pubblica dell'Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano (Eur Child Adolesc Psychiatry 2016; 25: 235-245), emerge un'ampia diversita' di prescrizione degli psicofarmaci in eta' evolutiva sia tra le Regioni italiane sia tra le singole aziende sanitarie, in termini quantitativi (il doppio delle prescrizioni in Abruzzo rispetto a quelle in Emilia Romagna) e qualitativi (ovvero non appropriati per tipo di farmaco, dosaggio, eta'). Sebbene siano pochi gli psicofarmaci appropriati per l'uso in eta' pediatrica, in Italia 2 bambini e adolescenti ogni 1.000 (almeno 25.000) ricevono la prescrizione di uno psicofarmaco: molto meno che negli altri Paesi Europei dove l'impiego e' sino a 10 volte maggiore come nei Paesi scandinavi, o negli Stati Uniti dove al 5-10% degli adolescenti sono prescritti psicofarmaci. La classe di farmaci maggiormente prescritta e' quella degli antidepressivi (prevalenza 1ë), seguita dagli antipsicotici (0,7 ë) e dai farmaci per l'ADHD (0,2ë). A questi dovrebbero essere aggiunti gli ansiolitici (benzodiazepine) del cui uso e prescrizione poco si sa essendo farmaci di classe C non rimborsabili". Lo rende noto il comitato di farmacovigilanza 'Giu' le mani dai bambini', che riporta sul suo sito uno
studio pubblicato su Eur Child Adolesc Psychiatry.
"La prevalenza di prescrizione e' maggiore nei maschi sia per i farmaci per l'ADHD che per gli antipsicotici, mentre le femmine ricevono piu' prescrizioni di antidepressivi rispetto ai maschi, con un incremento all'aumentare dell'eta' sino a un picco di 8ë nelle adolescenti di 17 anni. Nel 77% dei casi gli psicofarmaci sono prescritti ad adolescenti di eta' compresa tra 12 e 17 anni. Sertralina (0,9ë), risperidone (0,8ë) e fluoxetina (0,3ë) sono gli psicofarmaci maggiormente prescritti in questa fascia d'eta', seppur con enormi differenze territoriali: la paroxetina piu' prescritta in Abruzzo e Puglia che in altre regioni, la fluoxetina in Lombardia, il risperidone in Veneto, l'aripiprazolo nel Lazio, l'amitriptilina in Emilia Romagna.
Il profilo prescrittivo nel suo insieme- continua la ricerca- evidenzia come si ricorra ancora a farmaci non autorizzati all'uso in eta' pediatrica (off-label) e la cui efficacia non e' adeguatamente documentata. E' il caso per esempio della paroxetina, psicofarmaco tra i piu' prescritti nonostante la mancanza di efficacia nel trattamento della depressione in adolescenza e che da anni i provvedimenti delle autorita' regolatorie abbiano rinforzato la controindicazione all'uso in eta' pediatrica evidenziato agli operatori sanitari il rischio di suicidalita'. O e' il caso dell'amitriptilina, prescritta principalmente in una sola regione, la cui efficacia in questa fascia di eta' deve essere ancora documentata con studi appropriati".
Infine, lo studio conclude: "La maggioranza delle prescrizioni di psicofarmaci in eta' evolutiva avviene senza alcuna visita presso un'unita' operativa di neuropsichiatria infantile o di psichiatria, in particolare per la prescrizione degli antidepressivi che e' effettuata dal medico di medicina generale e non 'suggerita' dallo specialista".
(Wel/ Dire)