Biotestamento, Associazione Coscioni: Urge legge, no codici etici
Tre i punti che devono essere chiari
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 feb. - "I diritti dei cittadini devono essere stabiliti dalla legge e non da un codice etico professionale, non vogliamo che si vada indietro rispetto a cio' che i tribunali hanno chiaramente stabilito. Una legge e' importante per far diventare universale un diritto gia' riconosciuto, non serve a inventarne uno". Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, chiede al Parlamento di garantire alcuni punti essenziali nella legge sul testamento biologico in discussione in commissione Affari sociali della Camera: "Tre punti devono essere chiari, espliciti: la possibilita', per il paziente di rinunciare a qualsiasi tipo di trattamento, compresi idratazione e nutrizione artificiale; la volonta' del paziente deve essere considerata l'ultima istanza, vincolante; la possibilita' di accedere alla sedazione palliativa profonda continua con sospensione delle terapie".
Con lui, in conferenza stampa, ci sono alcuni medici favorevoli alla legge sul testamento biologico. Hanno firmato un appello, che sara' inviato ai parlamentari. Tra loro ci sono Alberto Defanti, primario del Niguarda e medico di Eluana Englaro; Michele Gallucci, direttore della Scuola italiana di medicina e cure palliative; Mario Riccio, anestesista rianimatore e medico di Piergiogio Welby; Fabrizio Starace, presidente della Societa' di epidemiologia psichiatrica. "Vorremmo che fosse tutto esplicito nella legge- dice ancora Cappato- cosi' che il malato non fosse costretto a ricorrere al giudice. Se non c'e' scritto non c'e' garanzia che tutti lo possano fare in tutte le situazioni".
(Wel/ Dire)
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