(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 feb. - Una commedia per raccontare una storia vera, che sia anche un po' inventata: una storia seria, che faccia anche un po' ridere. Che parli di disabilita' e lo faccia attraverso degli interpreti veramente disabili: e' la scommessa da cui nasce "Ho amici in paradiso", opera prima del regista Fabrizio Maria Cortese, prodotto dalla Golden Hour Films con Rai Cinema, in associazione con l'Opera don Guanella e DESI, in collaborazione con Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Ente dello Spettacolo. Il film e' uscito nelle sale italiane il 2 febbraio. Nel cast, anche alcuni attori con disabilita'.
Presentato come "evento speciale" alla Festa del Cinema di Roma - sezione "Alice nella citta'", ha affascinato gli spettatori, che hanno a lungo applaudito, per la leggerezza e l'amabilita' con cui presenta la disabilita' mentale. Tra i temi affrontati, la bellezza della diversita', il servizio sociale come luogo di rinascita ai valori autentici della vita, l'amicizia come "anticipazione" del paradiso in terra, l'inclusione sociale delle persone con disabilita', il volontariato come via per riscoprire la bellezza del dono di se' agli altri.
"L'idea risale all'estate del 2014: eravamo alla ricerca di qualcosa che potesse sottolineare in modo significativo il 1° Centenario della morte del nostro padre fondatore, San Luigi Guanella, che avremmo celebrato l'anno successivo, il 24 ottobre 2015- commenta don Pino Venerito, direttore del Centro di Riabilitazione della Casa S. Giuseppe Opera Don Guanella di Roma-. Non volevamo fare un film sulla vita sua, anche se si presta molto bene ad essere sceneggiata. Ne' volevamo fare un documentario sulle nostre attivita'. Volevamo semplicemente cogliere l'occasione per far rivivere don Guanella oggi e mostrarlo 'vivo'. Ecco l'idea di presentare uno spaccato della vita del nostro Centro di riabilitazione: la sua mission e la sua spiritualita'. Parlando con il regista ci siamo trovati d'accordo sul fatto di pensare a qualcosa che potesse raggiungere il grande pubblico, di uscire dai nostri ambienti 'religiosi'. Abbiamo individuato insieme la strada della commedia: far riflettere la gente divertendola. Qui e' stata la fantasia di Fabrizio Maria Cortese a trovare il soggetto adatto. Dentro questa storia 'inventata', scorre la vita del nostro Centro".
LA TRAMA - Felice Castriota, protagonista del film, e' un commercialista salentino legato alla malavita; sembra spinto dal coraggio quando denuncia il nome del boss, per il quale ha riciclato denaro sporco, ma nella realta' e' perche' attratto dal facile guadagno. Pensa che dodici mesi di affidamento in prova al servizio sociale presso il don Guanella di Roma passeranno in fretta e potra' ritornare alla vita che ha sempre fatto: soldi, belle donne, divertimentoà I suoi primi giorni al Centro don Guanella sono caratterizzati dal rifiuto della realta': le persone con disabilita', che deve accudire, gli fanno schifo; poi, passo dopo passo, incomincia a farsi voler bene da loro e a rendersi consapevole della straordinaria ricchezza racchiusa in loro. Si appassiona alla loro condizione, si rende disponibile a realizzare con loro un progetto teatrale, incontra la loro amicizia. Cambia vita. Ma proprio sul piu' bello, quando sembra che la sua vicenda si incanali verso un lieto fine, si susseguono colpi di scena che rimescolano ulteriormente le carte e lo riportano a fare i conti con il suo passato. Saranno loro, i suoi amici disabili incontrati, conosciuti e amati al Centro don Guanella che gli salveranno la vita: in fondo, anche nella situazione di pericolo estremo di finire i suoi giorni, non si e' lasciato mai travolgere dallo scoraggiamento perche' sicuro: "Ho amici in paradiso". Loro, i disabili incontrati al Don Guanella. Il film e' divertente e nello stesso tempo commuove anche lo spettatore piu' indurito.
(Wel/ Dire)