(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 19 dic. - Nel mondo 1 utente di internet su 3 e' un bambino. Il dato emerge dal rapporto annuale di Unicef, 'La condizione dell'infanzia nel mondo 2017: Figli dell'era digitale', pubblicato oggi. Secondo l'organizzazione, nonostante questa massiccia presenza di bambini online "e' stato fatto troppo poco per proteggerli dai pericoli del mondo digitale e per aumentare il loro accesso a contenuti sicuri online".
Secondo il rapporto, nel 2016, 57.335 URL contenevano materiale pedopornografico. Di questi, il 60% era ospitato su server in Europa e il 37% in Nord America. Il 53% dei bambini abusati e sfruttati per produrre questi contenuti hanno 10 anni o meno. Il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni e' in aumento: dal 30% nel 2015 al 45% nel 2016. Il Rapporto contiene anche un sondaggio realizzato tra i giovani (13-24 anni) di 26 paesi, con 63.000 risposte ottenute. Alla domanda "cosa non ti piace di internet"? Il 23% ha risposto "La violenza". Le ragazze tendono a essere piu' turbate dagli episodi di violenza (27% contro il 20% dei ragazzi); il 33% ha risposto "I contenuti pornografici indesiderati". Segnalato in ugual modo dalle ragazze (32%) e dai ragazzi (33%). Alla domanda "cosa ti piace di internet"? Il 40% ha risposto "Imparare nuove cose per la scuola o la salute"; il 24% ha risposto "Acquisire competenze che non posso imparare a scuola".
Alla domanda "come hai imparato ad utilizzare internet"? Il 42% ha risposto di aver imparato da solo. Il 39% ha risposto di aver imparato da amici o fratelli - prevalentemente tra i giovani che vivono in paesi a basso reddito. Il Rapporto presenta la prima analisi completa sui diversi modi in cui la tecnologia digitale sta interessando le vite dei bambini e le loro condizioni di vita, identificandone sia i pericoli sia le opportunita'. Sostiene che i governi e il settore privato non sono stati al passo con i cambiamenti, esponendo i bambini a nuovi rischi e pericoli e lasciando milioni di bambini piu' svantaggiati indietro.
"Nel bene e nel male, la tecnologia digitale e' attualmente una realta' irreversibile delle nostre vite", ha dichiarato il direttore generale dell'Unicef Anthony Lake. "In un mondo digitale, la nostra sfida e' duplice: ridurre i danni, massimizzando allo stesso tempo i benefici del web per ogni bambino". Il rapporto analizza i benefici che la tecnologia digitale puo' offrire ai bambini piu' svantaggiati, anche di coloro che crescono in poverta' o che sono colpiti da emergenze umanitarie. Questi includono: aumentare il loro accesso alle informazioni, sviluppare competenze per il settore lavorativo digitale e offrire loro una piattaforma per connettersi e comunicare le loro opinioni. Ma il rapporto rivela che milioni di bambini stanno perdendo questa occasione: circa un terzo dei giovani del mondo - 346 milioni - non sono online, aggravando le disuguaglianze e riducendo la capacita' dei bambini di partecipare a un'economia sempre piu' digitale.
Il rapporto analizza inoltre come internet aumenti la vulnerabilita' dei bambini ai rischi e ai pericoli, fra cui l'uso improprio delle loro informazioni private, l'accesso a contenuti dannosi e il cyberbullismo. La presenza diffusa dei dispositivi mobili, come fa notare il rapporto, ha reso l'accesso al web per molti bambini meno controllato - e potenzialmente piu' pericoloso. Reti digitali come il web sommerso e le criptovalute stanno permettendo le peggiori forme di sfruttamento e abusi, fra cui la tratta e l'abuso sessuale di bambini online 'su richiesta'. Il rapporto presenta un'analisi e dati attuali sull'utilizzo che i bambini fanno del web e l'impatto della tecnologia digitale sul benessere dei bambini, analizzando il dibattito sempre piu' acceso sulla "dipendenza" digitale e sui possibili effetti del tempo passato davanti allo schermo sullo sviluppo del cervello.
Ulteriori dati del rapporto: - I giovani rappresentano il gruppo di eta' piu' connesso. Nel mondo, il 71% di loro e' online, comparato al 48% della popolazione totale.
- I giovani africani sono i meno connessi, con circa 3 giovani su 5 offline, comparati a solo 1 su 25 in Europa.
- Circa il 56% di tutti i siti web sono in inglese e molti bambini non possono trovare contenuti che comprendono o che siano culturalmente rilevanti.
- Esiste anche un divario di genere. A livello globale, nel 2017 ha usato internet il 12% in piu' degli uomini rispetto alle donne. In India, meno di un terzo degli utenti di internet sono donne.
Secondo il rapporto, solo un'azione collettiva - da parte dei governi, del settore privato, delle organizzazioni per i bambini, del mondo accademico, delle famiglie e degli stessi bambini - puo' rendere lo spazio digitale maggiormente accessibile e sicuro per i bambini. Le raccomandazioni pratiche per aiutare a indirizzare le politiche e renderle piu' efficaci e per delle pratiche commerciali piu' responsabili che vadano a beneficio dei bambini includono: fornire a tutti i bambini un accesso a costi contenuti a risorse online di alta qualita'; proteggere i bambini dai pericoli online - fra cui abusi, sfruttamento, tratta, cyberbullismo ed esposizione a materiali non adatti; salvaguardare la privacy dei bambini e le identita' online; insegnare l'alfabetizzazione digitale per tenere i bambini informati, attivi e al sicuro online; sfruttare il potere del settore privato per migliorare le pratiche e gli standard etici per proteggere e andare a beneficio dei bambini online; porre i bambini al centro delle politiche per il digitale. "Internet e' stato progettato per gli adulti, ma e' sempre piu' utilizzato dai bambini e dai giovani - e le tecnologie digitali coinvolgono sempre piu' le loro vite e il loro futuro. Dunque le politiche, le pratiche e i prodotti digitali dovrebbero riflettere meglio i bisogni dei bambini, le loro prospettive e le loro voci", ha concluso Lake.
(Wel/ Dire)