Mondo (Impa): Grazie a capacita' di discernere quanto e' mio e quanto e' collettivo
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 19 dic. - "Ognuno di noi e' contemporaneamente microcosmo e macrocosmo. Il primo si manifesta nel singolo comportamento, che a sua volta risale a una matrice, a un mondo archetipico, che sta nell'inconscio collettivo e che lo struttura e lo influenza. La psicologia archetipica fornisce la possibilita' di riconnettere, tramite l'assunzione di una sensibilita' archetipica del terapeuta, il rapporto esistente tra microcosmo e macrocosmo e questa consapevolezza puo' dare la liberta'". Lo spiega alla Dire Riccardo Mondo, analista junghiano e fondatore del Centro Studi dell'Istituto Mediterraneo di Psicologia Archetipica (Impa).
"Siamo posseduti spesso da copioni comportamentali su basi archetipiche collettive che ci inflazionano, orientano e posseggono. La liberta'- chiarisce lo psicoanalista- sta nella consapevolezza e nella capacita' di discernere tra quanto e' mio e quanto e' collettivo".
La possessione archetipica rappresenta una grande sofferenza per l'individuo. "Ci sentiamo intrappolati nei copioni di cui non comprendiamo il significato. Copioni che a volte sono strutturati nella nostra prima infanzia e spesso orientano in modo non piacevole la nostra esistenza. Scoprire in che modo ci possiede un copione archetipico puo' essere determinante- sottolinea Mondo- puo' rappresentare l'obiettivo della relazione analitica. Attraverso la consapevolezza di questi copioni noi possiamo riorientare la coscienza dell'individuo- prosegue lo psicoterapeuta- liberando quelle energie che ci daranno la liberta' di scegliere come vivere un aspetto esistenziale che sentiamo preminente".
L'immagine e' la manifestazione dell'archetipo. "Il vero problema non e' immaginare di piu'- afferma Mondo- perche' siamo bombardati dalle immagini, ma la liberta' dalla costrizione immaginale. Spesso siamo schiacciati da immagini che in qualche modo orientano il nostro comportamento: le pubblicita' e i nuovi modelli identitari determinano una inflazione che orienta il comportamento soprattutto dei giovani. Il riprendere consapevolezza di quanto l'immagine si cristallizza in noi e ci determina, ci aiuta a liberare l'immaginazione che e' un fluire creativo ben diverso dall'essere posseduti dall'immagine".
Narcisismo e psicologia archetipica. "Il narcisista soffre perche' e' in una posizione suicidaria, non si nutre. L'unico nutrimento e' nella riattivazione del legame e dello scambio tra microcosmo e macrocosmo. Il narcisismo e' una delle patologie piu' frequenti della nostra epoca- precisa Mondo- ha rotto la relazione con il mondo e non sa piu' ascoltare, ma solo emettere suoni (la figura di Eco, alter ego di Narciso). La terapia immaginativa da' quindi la possibilita' di visualizzare una visione cristallizzata della vita- conclude- e di riorientare diversamente il racconto".
(Wel/ Dire)