Leone (liceo Eleonora d'Arborea): Ormai apprendimento individuale per tutti
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 11 apr. - "La situazione non e' semplice. Siamo una scuola che ha istituito il suo gruppo di lavoro per l'inclusione in base a quanto richiesto dalle circolari ministeriali. Un gruppo interdisciplinare che raccoglie tutti gli insegnanti motivati ad aumentare la disponibilita' della scuola ad accogliere con sempre maggiore efficacia le persone con disturbi dell'apprendimento (Dsa) o altre difficolta'/disabilita'. Abbiamo un'incidenza molto forte dei Dsa (dislessia e discalculia in particolare) che sta aumentando progressivamente nel corso del tempo. Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a un aumento esponenziale delle diagnosi di Dsa e stiamo cercando di affrontare questa situazione che puo' mettere in grande difficolta' la scuola superiore, piu' orientata rispetto alle scuole medie a fare didattica e a formare per il lavoro". Ne parla alla Dire Antonio Leone, psicoterapeuta e professore di Scienze umane nel Liceo linguistico, umanistico, economico sociale Eleonora d'Arborea a Cagliari, che a fine marzo ha promosso un incontro del gruppo interdisciplinare dedicato al tema 'Autismo a scuola. Che fare?', che ha visto la partecipazione di Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e responsabile del servizio terapie dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma.
"Nelle classi cominciano ad esserci almeno 3 o 4 casi di alunni con Dsa che non hanno diritto agli insegnanti di sostegno e dobbiamo, per ognuno di loro, produrre una modulistica a parte (PDP - Piani Didattici Personalizzati). Aggiungiamo la presenza in molte classi di ragazzi in situazione di handicap- continua Leone- con problemi che richiedono la presenza di insegnanti di sostegno e, nel caso di alunni autistici, anche di un educatore poiche' il sostegno non copre tutte le ore di didattica. Questi allievi non possono essere abbandonati a loro stessi e le classi si affoltiscono di problematiche".
Il gruppo di lavoro sta cercando "di arginare e di porre rimedio a queste difficolta'. Per adesso stiamo valutando una maggiore formazione per l'autismo- sottolinea il professore- e l'IdO ci ha aiutato a riflettere meglio e piu' approfonditamente sulle nostre casistiche. In futuro ci focalizzeremo su altre tematiche".
Leone precisa: "Nella scuola abbiamo la possibilita' di osservare la persona nelle cinque ore mattutine e possiamo analizzare il disturbo dal punto di vista dell'incidenza nelle problematiche sociali di questi ragazzi. Abbiamo notato che i soggetti con autismo hanno anche altri disturbi e forse sono piu' esposti di altre persone ad accumulare disturbi psichiatrici e comportamentali aggiuntivi. Sul disturbo autistico si innestano, quindi, disturbi del comportamento e di personalita' che aggravano e appesantiscono la situazione". Una riflessione accurata, anche perche' "il nostro osservatorio si rivolge a persone autistiche abbastanza grandi. Li vediamo crescere dai 13-14 anni fino ai 18 anni, sono persone autistiche adulte".
Attualmente al liceo Eleonora d'Arborea ci sono 4 autistici diagnosticati e seguiti con l'insegnante di sostegno. "L'autismo ci tocca in profondita', la persona autistica e' difficile- ammette il professore- si creano alcune volte situazioni delicate, essendo in presenza di altri 25 ragazzi messi a loro volta di fronte a queste manifestazioni. Voglio sottolineare, pero', che l'inserimento nella scuola di persone con autismo e' positivo sia per lo studente autistico stesso, che si trova a confrontarsi con molte situazioni che lo stimolano e ad impegnarsi nella comunicazione in modo piu' intenso, che per i nostri ragazzi che fanno a gara per socializzare con i loro compagni coinvolti nel disturbo. Noi formiamo delle persone che proseguiranno anche verso mestieri riabilitativi e terapeutici, e tali esperienze rappresentano quasi un tirocinio preliminare".
Il gruppo interdisciplinare si riunisce ogni due mesi.
"Abbiamo coinvolto anche i genitori dei nostri alunni e periodicamente facciamo riunioni con loro per valutare l'andamento scolastico generale dei figli. Siamo preoccupati soprattutto per i Dsa, perche' la mole di lavoro aumenta cosi' come la responsabilita' di condurre una classe dove la personalizzazione dell'apprendimento diventa obbligatoria per tutti. La scuola superiore si sta cimentando sul progettare l'apprendimento ormai a livello individuale, sia per chi e' portatore di problemi, che per coloro che hanno necessita' di essere aiutati per questioni non di carattere patologico: stranieri e plusdotati. Il tutto avviene nello spontaneismo generale- conclude il professore- aldila' delle sollecitazioni del Miur un aiuto concreto sul piano organizzativo non c'e', e con grandi difficolta' cerchiamo di affrontare l'esistente".
(Wel/ Dire)