(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 11 apr. - "La complessita' del disturbo autistico ci aiuta a pensare che le contrapposizioni sono non solo inutili, ma dannose. Ritengo che sia importante che ciascuno, nel proprio orientamento, cerchi di fornire le massime informazioni basate sulle tradizioni culturali di appartenenza". Lo dice Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e responsabile del servizio terapie dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, intervenendo alla conferenza stampa per fare il punto sull'autismo a Montecitorio.
Massima apertura dunque quella dell'IdO: "Il nostro atteggiamento non e' mai stato di contrapposizione, che e' antipsichica- afferma la psicoterapeuta- e in maniera particolare lo e' nei disturbi complessi come l'autismo. Sono rappresentante dell'approccio evolutivo e mi riferisco alla globalita' del bambino autistico. Abbiamo privilegiato in questi anni una ricerca che ci ha dato risultati interessanti per i quali ci vengono richieste numerose collaborazioni. Risultati che per alcuni bambini significano uscire dalle diagnosi Ados di autismo, stare molto meglio e un miglioramento per tutti".
Alcuni aspetti che l'IdO sottolinea da anni sono: "Il nostro cavallo di battaglia e' considerare i genitori non come terapeuti, ma come persone che per prime hanno bisogno di un sostegno per aiutare i bambini a sintonizzarsi meglio. Quindi portiamo avanti la terapia diadica, la terapia di gruppo madre- bambino e l'importanza alla corporeita' del bambino e dell'approccio psicomotorio che era stato un po' sottovalutato. Sono oggi ambiti apprezzati a tutto campo- fa sapere la responsabile dell'IdO- e noi procediamo su questo percorso, augurandoci che le informazioni circolino il piu' possibile, che si consideri l'autismo come 'autismi' e che ci sono bambini con grandi possibilita'. Tutti hanno la possibilita' di migliorare".
Una precisazione Di Renzo la rivolge al concetto di 'Evidence based': "Si concentra su un singolo aspetto del comportamento, che non ci dice se il bambino ha raggiunto un cambiamento nell'assetto generale. Non dice cose importanti sul suo atteggiamento autistico".
L'IdO ha pubblicato molte ricerche su note riviste scientifiche internazionali (tutte consultabili sul sito www.ortofonologia.it): "Abbiamo utilizzato il gold test e abbiamo monitorato i bambini dopo 2 e 4 anni di terapia, per osservare l'efficacia del trattamento nella complessita' delle sue manifestazioni e non sul singolo aspetto. Siamo riusciti ad individuare alcuni indici predittivi che fanno parte di nostre ricerche sulla presenza di intenzionalita' e di empatia- chiosa Di Renzo- che ci permettono di dire se i bambini con autismo avranno un'evoluzione nella loro sintomatologia e quale. La disabilita' e' relazionale. Piu' indici predittivi riusciremo a trovare e piu' renderemo ragione delle potenzialita' del singolo bambino".
La psicoterapeuta dell'eta' evolutiva conclude: "Il futuro della ricerca sara' quello di capire come si converte la diagnosi, capire cosa diventera' il bambino che non sara' piu' autistico secondo l'Ados (Autism Diagnostic Observation Schedule). Dobbiamo differenziare maggiormente le diagnosi".
Qui e' possibile guardare la videointervista della Dire.
(Wel/ Dire)