Castelbianco (IdO): Creeremo tg multilingue con Dire per aiutare famiglie
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 4 apr. - "Pier Aldo Rovatti disse: 'Tra un po' avremo un esercito di nuovi malati'. Oggi abbiamo 2 milioni di minori con disagio, centinaia di bambini passati al setaccio con diagnosi di Adhd (Sindrome da deficit di attenzione e iperattivita') e altro. La domanda che dovremmo porci e': 'Qual e' il benessere dei bambini?'". Punta su questo interrogativo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), intervenendo al convegno di Rete Sociale sulla posizione giuridica dei minori in Italia a Roma.
"Ci sono 500 mila bambini plusdotati nel nostro Paese, sia maschi che femmine- ricorda il direttore dell'IdO-. Queste ultime non sono facili da rintracciare perche', avendo un'intelligenza sociale molto sviluppata, riescono ad adattarsi meglio. I maschi, invece, disturbano e finiscono per avere tutti una diagnosi di Adhd. Cio' accade perche' invece di gestire le situazioni, si gestiscono spesso i profitti".
Secondo lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva non dovremmo porci la domanda "se le case-famiglia prendano o meno i soldi, piuttosto dovremmo capire qual e' il bene del bambino. Il minore soffre la poverta' affettiva e non quella economica. Se gode di una rete affettiva il bambino e' sorretto".
L'IdO segue "un migliaio di minori in carico, 100 mila nelle scuole e tantissimi on line. Purtroppo e' evidente la crescente difficolta' a relazionarsi, i ragazzi stanno sempre con lo sguardo puntato su un cellulare o su un monitor- spiega Castelbianco-, per questo motivo voglio sottolineare che prima di operare una divisione tra bambini di famiglie normali e bambini che vengono da situazioni complicate, bisogna sempre vedere qual e' il loro benessere".
Gli adolescenti "non sanno a chi raccontare il loro dramma- prosegue il direttore dell'IdO- abbiamo problemi di malattie veneree a partire dalla Scuola Media. Abbiamo una concezione falsa e vuota di quello che pensano questi giovani. Loro non si sentono nemmeno piu' sicuri a scuola".
Da una recente indagine dell'Istituto e', infatti, risultato che "la paura degli studenti di essere aggrediti all'interno delle mura scolastiche riguarda il 35% degli adolescenti.
Percentuale che scende al 12% fuori dalla scuola. Con l'agenzia di stampa Dire abbiamo deciso di creare dei tg multilingue anche per i minori stranieri e le loro famiglie. Vogliamo informarli su tutto, compreso su dove poter andare a fare i vaccini. Occorre costruire una rete sociale- conclude Castelbianco- e un aiuto concreto e' sicuramente il sapersi sintonizzare ai loro bisogni utilizzando la lingua d'origine".
(Wel/ Dire)