"Chi non ha un se' ben definito non riconosce vittima e fa danni"
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 20 set. - "Dilaga sul web la sindrome dei disturbi anti-sociali. L'uso che oggi facciamo di internet e' pericoloso e in alcuni casi non fa sviluppare la propria identita'. Quindi chi non ha un se' ben definito non puo' riconoscere l'altro e non riesce a sentire empatia per la vittima". A dirlo e' Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), commentando il suicidio di Tiziana Cantone, la donna di 31 anni che si e' tolta la vita dopo che alcuni video 'hot' che la vedevano protagonista sono diventati virali in rete, ma anche il caso di una ragazza di 17 anni di Rimini, violentata nel bagno di una discoteca mentre le amiche filmavano tutto senza chiedere aiuto.
"Il danno piu' importante che sta creando internet quando viene utilizzato male- prosegue Vinciguerra- e' la mancanza di empatia con l'altro. I contatti sono sempre piu' frequentemente su chat, WhatsApp e simili. La mancanza di empatia e' un danno sociale enorme perche' rischia di portarci al totale disinteresse verso cosa accade agli altri e si sottovalutano situazioni di pericolo perche' non si e' in grado di avere una chiara percezione della realta'. Non possiamo non chiederci cosa e come dobbiamo intervenire per correggere non il web, ma le modalita' con cui i nostri figli si rapportano ad esso per far capire loro che la meta non e' apparire ma essere".
Aggiunge l'esperta: "Sbagliato e' il modo in cui si usa internet: i ragazzi lo usano spesso per riempire, per costruire un'identita' che a volte non appartiene loro. Costruiscono una propria identita' emulando un'altra persona che secondo loro, solo perche' fa il pieno di like, va imitata. Questo e' molto pericoloso- conclude la psicologa e psicoterapeuta- Si sta diffondendo una ricerca di riempimento di identita' attraverso modelli distruttivi".
(Wel/ Dire)