Castelbianco: "I momenti peggiori? Adesso e a Natale, quando scuole sono chiuse"
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 set. - "I ragazzi devono restare li', anche in una tenda. Rimanere nei loro paesi significa condividere un dolore, ma pure una speranza". Lo dice, a Tgcom24, Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che con la sua equipe di psicoterapeuti esperti segue i bambini e i ragazzi che vivono nelle zone terremotate dell'Italia centrale.
"Sicuramente ci saranno mesi duri da affrontare- ricorda lo psicoterapeuta- pero' tra qualche mese, con l'arrivo delle casette e della primavera, sara' passato l'inverno e il brutto verra' lasciato alle spalle. Parliamo comunque di una emergenza che durera' tutto l'anno".
L'IdO ha seguito 2.500 bambini a L'Aquila. "Adesso, ad Arquata, con l'equipe di psicoterapeuti, stiamo rivivendo la stessa situazione e cerchiamo sempre piu' di capire quello che accade. Anche questa volta il terremoto e' avvenuto di notte, la paura ha preso tutti, tra lutti e distruzioni. L'angoscia e' qualcosa con cui fare i conti", ammette Castelbianco.
"C'e' tutta una situazione di lavoro e di ricostruzione da fare, ma a ridare la spinta a tutti e' solo la scuola. È un luogo diverso, nel quale c'e' la possibilita' per i bambini di raccontare anche se la notte dormono male. Molti bambini non se la sentono di dormire a letto- ricorda lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva-, infatti ho chiesto alle mamme di farli dormire con loro perche' adesso bisogna stare vicini, l'autonomia piano piano verra' ricostruita. Questo e' il momento per aiutarli, in particolare di notte, quando l'angoscia aumenta".
I momenti peggiori sono "adesso con le scuole chiuse e il Natale, perche' e' un altro momento di solitudine: non stando a scuola i ragazzi non condividono con gli altri. Uscire da questa situazione e' possibile- conclude Castelbianco- ma solo lavorando con le insegnanti e i presidi. I dirigenti scolastici e le insegnanti che ho conosciuto a Norcia e ad Arquata sono bravissimi. Il corpo docente e' un corpo che vale".
(Wel/ Dire)