Spitale (logopedista): 7-9 mesi e' la fase piu' importante
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 25 ott. - C'e' una relazione tra le disabitudini alimentari, le difficolta' articolatorie e lo sviluppo del linguaggio. A spiegarle nel corso del XVII convegno nazionale dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), e' la logopedista Gloria Spitale: "Nello sviluppo del bambino, mettendo in parallelo le abilita' alimentari, le abilita' motorio-orali, le consistenze alimentari e lo sviluppo del linguaggio, si puo' notare come le abilita' motorio-orali utilizzate nell'alimentazione siano preparatorie per quello che e' lo sviluppo del linguaggio".
La fascia d'eta' piu' importante e' quella "7-9 mesi- spiega la logopedista- perche' compare il morso e abbiamo una maggiore stabilita' mandibolare che da' la possibilita' alla lingua di avere dei movimenti piu' autonomi. Inoltre, il maggiore sviluppo articolatorio fa si' che sia questo il momento della vita in cui compaiono le prime parole". Dai 7 ai 9 mesi "si passa dal liquido al solido friabile e al solido morbido, abbiamo una sensorialita' interna nella bocca che si modifica- continua Spitale-, ed e' anche il momento in cui nascono le paure del genitore che il figlio possa strozzarsi mangiando".
Le disabitudini motorio-orali racchiudono una serie di situazioni: usare il ciuccio dopo i tre anni, usare il biberon anche solo la sera, succhiare il dito fino a tarda eta', non mangiare cose dure, mangiare solo la pasta bianca o, ancora, l'essere terrorizzati dal cibo nuovo.
I campanelli di allarme di un mancato sviluppo delle abilita' motorio-orali ci sono: "In generale possono essere individuati gia' nei bambini molto piccoli quando si riscontrano: la difficolta' a succhiare dal seno, otiti ricorrenti, rigurgiti dopo la poppata, l'irrequietezza e le difficolta' ad addormentarsi. Quest'ultima- sottolinea l'esponente dell'IdO- sembra una stranezza, ma invece dipende dal fatto che i ricettori palatini non vengono stimolati dalla lingua per una difficolta' motorio-orale, a causa ad esempio di una postura della lingua diversa".
Per individuare queste disabitudini "lo specialista somministra generalmente un questionario ai genitori per comprendere quale sia la funzione alimentare- chiosa la specialista- dopodiche' da' un diario alimentare che il genitore deve compilare a casa per approfondire le abitudini alimentari del bamnino: cosa mangia, in quali quantita', che utensili utilizza, dove mangia (a tavola, in giro per casa o in braccio?), il tempo e soprattutto se mostra di avere fame o se c'e' un rifiuto del cibo".
Un bambino con una disabitudine motorio-orale se non viene corretto in tempo puo' avere diverse conseguenze: "Una difficolta' di sviluppo, un palato givale, una difficolta' nello sviluppo della mandibola, del mascellare, una masticazione non corretta puo' non stimolare le gengive e fa si' che i denti non escano, problemi posturali e malocclusioni dentali".
Il vero problema da affrontare, secondo Spitale, e' che "spesso non c'e' consapevolezza del genitore riguardo a tali difficolta'. Egli non vede le disabitudini alimentari come una problematica". Ad esempio, "il ciucciotto puo' essere utilizzato e non va demonizzato, ma bisogna vedere in quale situazione e per quanto tempo. Certo- commenta la logopedista- dopo i due anni deve essere tolto, ma se nei due anni il bambino lo ha portato sempre puo' aver creato un problema". Per questo motivo i genitori dei bambini in terapia "vengono accompagnati nel percorso e sostenuti, affinche' imparino a vedere la relazione con le altre problematiche che il bambino presenta".
La logopedista ricorda che "capita spesso che i genitori portino il bambino in terapia per un problema di linguaggio senza pensare che il piccolo prende ancora il biberon a sei anni.
Questa abitudine ha ovviamente creato una difficolta' articolatoria". In sostanza il bambino non arriva mai al centro di terapia "perche' selettivo o perche' non mastichi, eppure sono tanti i bambini che hanno difficolta' a fare il passaggio alla masticazione. Cio' che va sottolineato- conclude la logopedista dell'IdO- e' che un passaggio che avverrebbe naturalmente, se viene superata una certa eta' non avviene piu' spontaneamente e li' ci sara' bisogno dell'intervento esterno. Fino a due anni si completano le abilita', successivamente il bambino deve avere un'ottima gestione del cibo".
(Wel/ Dire)