Ha osservato 360 bambini in 10 anni: sono mebranosi o strutturali
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 25 ott. - "Ogni bambino e' unico e irripetibile. Unico nel suo sentire e irripetibile nel manifestarsi. Per ogni bambino abbiamo bisogno di una valutazione approfondita e personalizzata che tenga conto della storia del suo corpo fino a quel momento. Spesso sono bambini che non parlano, sono troppo piccoli o hanno un problema e non possono esprimere il dolore e la sofferenza. In alcuni bambini e' addirittura impossibile poter fare una diagnosi perche' il malessere espresso e' talmente elevato da fuorviare qualsiasi valutazione". A dirlo e' Alessandro Laurenti, osteopata dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), intervenendo al XVII convegno nazionale sul progetto italiano per la terapia dei bambini autistici.
"Il dolore e' un'informazione elaborata e codificata dal nostro cervello- prosegue l'osteopata-, e' un linguaggio del corpo, un'esperienza sensoriale, e la sua risposta sul piano motorio sara' un adattamento. Un bambino che soffre dalla nascita comincia a crescere con un'esperienze sensoriale fuorviata.
L'utismo e' appunto una risposta del corpo a una situazione disfunzionale, a un malessere, il cui trattamento dipendera' dalle esigenze di ogni singolo minore".
In 10 anni di ricerca e terapia presso l'IdO "ho osservato 360 bambini con diagnosi di autismo o di spettro autistico- fa sapere Laurenti- e ho potuto constatare che esistono due grandi tipologie di bambini autistici, sulla base delle disfunzioni comportamentali che manifestano: quelli con difficolta' di tipo strutturale e quelli con difficolta' di tipo membranoso. I primi sono bambini che presentano una plagiocefalia (ad esempio una scoliosi nel bambino neonato), un'alterazione della suzione, un'alterazione del respiro, una ipersensibilita' cutanea, i disturbi della sfera gastrointestinale. Probabilmente a causa di traumi da parto o malposizionamenti nell'utero nascono con delle difficolta'. Questi bambini appaiono lamentosi e inconsolabili, esprimono subito un dolore quasi mai interpretato- fa sapere l'osteopata- anche perche' negli esami neonatali non viene data importanza alla forma del cranio in quanto si pensa che la plagiocefalia si risolva da sola. Non e' cosi'. I bambini strutturali presentano grandi difficolta'. Noi osteopati studiamo il cranio proprio perche' e' il contenitore del sistema nervoso centrale".
I bambini membranosi non hanno nessun vincolo strutturale, "presentano un trauma emozionale perinatale, distacchi affettivi traumatici, cambiamenti improvvisi nei luoghi o nelle abitudini di vita, alterazioni della percezione sensoriale e un respiro che non ossigena il corpo. Sono bambini di tutt'altra categoria".
Il concetto chiave, secondo Laurenti, e' che "una condizione di difficolta' nel percepire puo' rendere difficile al messaggio terapeutico di manifestarsi. L'Osteopatia si pone come una terapia che possa consentire al bambino di scorporare dal suo corpo tutte queste sintomatologie di tipo somatico e renderlo piu' disponibile ad affrontare un percorso terapeutico".
Un altro concetto della Osteopatia e' quello di Salute: "L'Osteopatia non cura, ma si occupa della Salute. È pero' un concetto diverso di Salute che parte dall'integrita' del corpo, che ha tutte le potenzialita' per esprimere la sua salute quando si trova in condizione di equilibrio. La salute si puo' esprimere quando nel corpo vi e' una integrita' anatomica".
Infine Laurenti rivolge un ringraziamento alla senatrice Pd, Maria Grazia De Biasi: "Do atto che in Italia si fa una grandissima ricerca in Osteopatia e che la gran parte delle ricerche internazionali vengono dagli italiani. La scientificita' viene dallo stesso ideatore dell'osteopatia, Still, che parlo' di un concetto di salute e di territorio all'interno del quale si puo' manifestare la salute. Questo territorio lo possiamo generare quando l'informazione neurosensoriale e' libera e quando il drenaggio venoso e' libero. Questo e' un enorme carattere di scientificita'".
(Wel/ Dire)