(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 4 ott. - "I risultati dei centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) dimostrano il calo della fertilita' nelle donne che sono al di sopra dei 36 anni. E piu' si va avanti piu' si riducono le possibilita'. Ormai una coppia su quattro ha un problema d'infertilita' con tutto il vissuto di sofferenza che si portano dietro e mancano ancora politiche sociali al riguardo". A dirlo e' Marina Risi, vicepresidente della Societa' Italiana di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (Sipnei), che il 16 ottobre a Firenze presentera' il modello PNEI FERT: la fertilita' in ottica Pnei.
"L'eta' media si e' allungata in maniera esponenziale ma in realta' la fertilita' e' rimasta la stessa. Anche l'eta' media di insorgenza della menopausa e' sempre la stessa: circa 50 anni. A questo si aggiunge che la decisione di aver tolto l'obbligatorieta' della leva- fa sapere la ginecologa-, seppur ottima, ha eliminato un'occasione di screening maschile relativa ai varicoceli, il criptorchidismo e le malattie congenite.
Adesso gli uomini non sono piu' censiti in nessuna maniera- avverte Risi-, non c'e' prevenzione e aumentano le malattie sessualmente trasmesse. Il discorso sulla consapevolezza va fatto, perche' c'e' un problema reale di disinformazione soprattutto tra i giovani. L'informazione pero' deve essere corretta- aggiunge la vicepresidente Sipnei-, sara' sbagliata se si continuera' a fare un battage pubblicitario per vendere medicina in relazione all'eta' (PMA e congelamento degli ovuli). L'orologio biologico esiste, ma ogni essere umano deve avere il diritto di costruire la sua vita. Il congelamento degli ovuli e' per esempio una possibilita' straordinaria nelle malattie oncologiche. Dobbiamo puntare su un'informazione che sappia spiegare l'epoca che stiamo vivendo e dobbiamo mettere la tecnologia al nostro servizio, non il contrario, altrimenti continueranno ad aumentare tutte le sindromi ansiose e depressive. È difficile vivere in quest'epoca e sempre piu' persone sviluppano un disagio profondo".
- Come affrontare allora l'annosa questione dell'orologio biologico? "È difficile affrontarla bene se manca un linguaggio interdisciplinare. Biologi, sociologi, antropologi, medici, psicologi, ognuno rimane confinato nel suo campo specialistico. Dovremmo lavorare insieme per condividere dati e ricerche.
Abbiamo dato vita al gruppo PNEI FERT (Fertilita' in ottica Pnei)- continua il medico-, un modello che si occupa di tutta la medicina della riproduzione e in particolare delle cure integrate nella PMA per iniziare a mettere insieme gli operatori della salute. Vorrei allargare questo gruppo ad altre figure professionali come i sociologi, gli antropologi e i filosofi. E il nostro lavoro di ricerca e di clinica dovrebbe poter essere recepito dalle istituzioni che decidono le politiche sanitarie". - Cos'e' la Pnei? "La Pnei e' la Psico-endocrino-immunologia. È un paradigma scientifico di studio dell'essere umano in cui si riconosce la correlazione bidirezionale tra i sistemi di regolazione: la psiche, il sistema nervoso, endocrino, ormonale e immunitario. Il tutto in relazione all'ambiente. È il modello scientifico teorico di base per la medicina integrata- chiosa Risi- che preferiamo chiamare Cure Integrate". Il termine integrata "si riferisce al modo di vedere la persona da curare, ovvero di considerarla interamente nei suoi livelli psichico, somatico, relazionale, genetico e ambientale. La letteratura scientifica dimostra che la fertilita' non e' solo un giochetto tra ormoni, la fertilita' e' anche la risultante di una regolazione immunitaria, ormonale, nutrizionale e relazionale di una persona che vive in un bagno psichico ed emozionale di cui non si puo' non tenerne conto. Bisognerebbe anche parlare del significato della fertilita'- sottolinea la vicepresidente Sipnei-, di quello che e' l'immaginario sulla fertilita' sia femminile che maschile. La componente maschile sembra un accessorio; gli uomini vogliono partecipare ma vengono considerati una figura da 'inseminatore'. Dobbiamo parlare di coppia e, per vedere integralmente una coppia e accogliere la richiesta che viene fatta, occorrono varie figure professionali capaci di apportare la loro competenza e conoscenza".
Sono quindi tre le parole chiave della Pnei: conoscenze, competenze, consapevolezza. "Pnei e' un modello che si basa sulla condivisione delle conoscenze nel rispetto delle competenze. Come Sipnei facciamo corsi di formazione condivisi. Vorremmo proporre una piccola accademia di formazione in quest'ottica perche' senza consapevolezza non possiamo cambiare le cure".
PNEI FERT - Un modello integrato di medicina della riproduzione come prevenzione e cura. "Si possono fare molte cose dal punto di vista della regolazione del sistema immunitario e ormonale prima della PMA. Nella fisiologia- spiega Risi- l'equilibrio del sistema immunitario e' un determinante della fertilita' e lo stress cronico squilibra il sistema immunitario. Lo stress dunque puo' essere causa di infertilita' e lo stesso percorso di PMA e' causa di stress. Proviamo a immaginare la quotidianita' di una coppia che non riesce ad avere un figlio- propone Risi-, cos'e' la loro relazione, come si parlano, come e quando fanno l'amore, come si sente la donna quando arriva il ciclo. È un vissuto complesso a cui non si pensa di dare necessariamente una risposta. L'elemento innovativo di PNEI FERT e' mettere insieme figure professionali diverse per poter prendersi cura della persona nella sua interezza. Dobbiamo iniziare a riconoscere l'importanza del vissuto emotivo nell'infertilita', come determinante di salute sia fisica che riproduttiva".
LA PMA E' UNA TECNICA NON UNA CURA - "La PMA non cura l'infertilita', ma e' una tecnica importante. Come gruppo fondatore di PNEI FERT siamo impegnati anche nell'ambito della cura del curante. Infatti stiamo lavorando con lo staff di due centri di PMA in Italia (a Napoli e a Catania) perche' riteniamo importante che il curante sia consapevole dei propri limiti, delle proprie difficolta' e dei propri talenti e non sia solo travolto dalla sindrome del furor agendi".
IL FERITLITY DAY RICHIEDE UN PERCORSO UNITARIO - "I contenuti della campagna della Lorenzin erano validi. Il manifesto del Fertility day era scritto benissimo- sottolinea la vicepresidente della Sipnei-, premetteva l'esigenza di un'interfaccia con le figure politiche, amministrative ed istituzionali. Il ministero ha avuto la colpa di una mancanza di armonia tra i contenuti e la realizzazione. L'immagine della donna con la clessidra in mano e' un orrore- commenta la ginecologa- sembrava una colpevolizzazione, senza ricordare che non c'e' lavoro, gli asili nido costano troppo e non tutti hanno una casa. Mettiamoci intorno al tavolo e facciamo un percorso unitario".
II 16 OTTOBRE 'INFERTILITÀ IN OTTICA PNEI' - Il 16 ottobre a Firenze nell'Auditorium del Convitto di Sant'Apollonia (Via San Gallo 25) si svolgera' il convegno
'Infertilita' in ottica Pnei', che segue l'incontro su 'Infertilita' e Agopuntura' del 15 ottobre. "Tanti i relatori in programma, tra cui George Chrousos, capo della divisione sullo sviluppo, la riproduzione e la pediatria dell'Istituto superiore di Sanita' americano (National Institute of Child Health and Human Development - NIH). È l'esperto internazionale del rapporto tra stress, fertilita' e metabolismo. Presenteremo- conclude Risi-, oltre al sito web per gli operatori sanitari e tutti gli utenti, anche il modello PNEI FERT".
Qui un video esplicativo sulle finalita' del convegno 'Infertilita' in ottica Pnei'. (Wel/ Dire)