Nigeria, danni psicologici a 60mila persone causa Boko Haram
Nello Stato di Borno sale consumo di droga, prima assente
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 29 nov. - La minaccia Boko Haram sta mietendo vittime in modo preoccupante: almeno 20mila i morti dall'inizio del conflitto, tuttavia secondo i medici dell'Ospedale dello Stato nord-orientale di Borno sono almeno tre volte tanto le persone a cui hanno diagnosticato danni a livello psicologico.
Una conseguenza piu' 'nascosta' e insidiosa: nascosta perche' chi ne e' affetto non sempre riesce a chiedere aiuto - o a raggiungere dei centri medici attrezzati - e insidiosa perche' le cifre sono certamente piu' alte.
Secondo la stampa internazionale, infatti, 2,6 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per via dei miliziani di Boko Haram. Molti di loro hanno assistito al massacro, al rapimento o allo stupro di persone care e conoscenti, alla distruzione del proprio villaggio o hanno 'solo' affrontato la paura di sentirsi inseguiti e braccati. Le conseguenze sulla psiche sono devastanti, e puo' soffrirne chiunque: dai contadini agli alti vertici dell'esercito. Un ospedale nel nord-est della Nigeria rappresenta l'unico centro per la cura dei disturbi psichiatrici della zona - un'area ampia quanto tutto il Regno Unito. Qui, come hanno spiegato i medici, arrivano persone affette da disordini da stress post-traumatico, depressione, abuso di stupefacenti, psicosi e altri disturbi legati all'ansia come fobie o attacchi di panico. Ora un'unita' speciale e' stata allestita anche per il trattamento di bambini e adolescenti. Le cure spesso danno buoni risultati ma non garantiscono che il paziente non possa avere una ricaduta, come nella maggior parte dei casi purtroppo accade. A dimostrazione di cio', l'aumento esponenziale nel consumo di stupefacenti - cocaina, eroina e metanfetamine - nello stato di Borno, laddove prima queste sostanze non avevano mercato.
Le ong - e anche l'Onu a maggio del 2015 - hanno fatto appello affinche' si faccia di piu' per rispondere a questa vera e propria emergenza sanitaria.
(Wel/ Dire)
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