Il 27 novembre una giornata studio a Milano con l'Istituto Aneb
(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 22 nov. - 'Tutto cio' che si presenta come parola ci risparmia dalla somatizzazione. Infatti, quando il soggetto non e' capace di esplicitare attraverso le parole i propri bisogni, questi vengono espressi attraverso la malattia somatica in forma allusiva'. A dirlo e' Diego Frigoli, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della scuola di specializzazione in psicoterapia Istituto Aneb, che il 27 novembre promuove a Milano una giornata di studio sul tema 'La somatizzazione. Prospettive ecobiopsicologiche di psicoterapia', dalle 9 alle 17.30 al Doria Grand Hotel in viale Andrea Doria 22.
'La parola, essendo un percorso costruttivo del nostro sistema nervoso- spiega lo psicoterapeuta- condensa in se' tutte le emozioni che hanno costellato la nostra vita psichica, dall'educazione genitoriale in poi, e ci aiuta a traslare il mondo dell'inconscio in relazioni consapevoli. Il racconto che un paziente fa al terapeuta rappresenta quindi un momento di consapevolezza e costituisce un primo accesso al mondo primario dei ricordi. Man mano che si riesce ad accedere alle sue emozioni si entrera' in contatto con un mondo spesso dimenticato o negato. Lo vediamo bene nei traumi familiari e nelle questioni di abuso, che non si presentano mai sotto forma di richiesta psicologica diretta, ma spesso sotto forma di disagi del corpo'.
LA SOMATIZZAZIONE - Il termine somatizzazione 'introdotto sin dal 1908-10 da un seguace di Freud, e' utilizzato da medici e psicologi per indicare in modo generico una serie di condizioni patologiche nelle quali una sintomatologia fisica e' ritenuta espressione di problemi psichici o dello stress. Oggi, piu' modernamente, la definiamo come la tendenza transitoria o persistente a provare e a comunicare la sofferenza psicologica sotto forma di sintomi somatici e a cercare aiuto per questi.
Molte persone- prosegue Frigoli- presentano fenomeni di somatizzazione e possono essere affetti da disturbi psicologici come l'ansia, la depressione, attacchi di panico o altro. Ma in un numero rilevante di casi i pazienti affetti da somatizzazione non sembrano manifestare una particolare sofferenza emotiva e, per questa ragione, molti medici preferiscono utilizzare il termine meno impegnativo di 'sintomi somatici funzionali' (indicando per essi una patologia in assenza di lesioni organiche, ma legata ad alterazioni della funzione di un organo o di un apparto corporeo)'.
IL PARADIGMA DELLA COMPLESSITA' E L'ECOBIOPSICOLOGIA - 'Oggi la psicodinamica considera l'essere umano un organismo complesso- spiega il medico-. Da un punto di vista biologico l'essere umano e' un sistema vivente organizzato, costituito da cellule e da organi formati da atomi e molecole, inseriti in un sistema socio-culturale che fa parte di un ecosistema naturale incluso nell'ambito dell'universo. Si parla quindi di intreccio (entanglement) che lega queste manifestazioni della vita in un mosaico eco (ambiente) - bio (dimensione fisica concreta del corpo) - psicologico (costituito da affetti, emozioni e cultura). L'ecobiopsicologia e' una scienza moderna che, inserendosi nel panorama della complessita', considera l'essere umano come interrelato tra questi tre livelli, esplorati fra loro attraverso le reciproche connessioni e coerenze'. Davanti a una malattia del corpo, come il diabete, la domanda che il terapeuta ecobiopsicologico si pone 'non riguardera' solo gli aspetti autoimmunitari o genetici presenti in questa malattia, ma si interroghera' sul ruolo che possono aver giocato eventuali situazioni conflittuali in ambiti quali il lavoro, gli affetti, i ricordi, l'infanzia e le difficolta' sociali'. Il diabete, quando viene curato solo farmacologicamente, implica un intervento salvavita sul corpo, ma se si vuole affrontare in profondita' questa malattia occorre intervenire su piu' fronti in modo da vedere coinvolti in una logica circolare tutti gli elementi che sono in grado di determinarlo: dal fattore genetico agli aspetti sociali o dietetici, dall'attivita' fisica alla qualita' della vita e non da ultimi gli aspetti psicologici. Quando poi si affrontano gli aspetti psicologici- continua lo psichiatra- la medicina li riconduce genericamente nella terminologia dello stress, senza esplorare gli aspetti psicodinamici e affettivi presenti nella personalita' del diabetico. Oggi si sa che quando l'essere umano si trova di fronte alla perdita di persone significative o di relazioni interpersonali viene coinvolto in traumi primari che se non vengono elaborati finiscono per somatizzare le emozioni nei processi corporei. A tal proposito l'ecobiopsicologia, elaborando queste riflessioni generali, afferma che il glucosio nel sangue non assimilato dalle cellule, corrisponde sul piano corporeo all'esperienza psichica primaria vissuta inconsciamente, in cui il soggetto diabetico ripete il fallimento dei momenti affettivi arcaici che sono stati carenti nel conferire stabilita' e sicurezza all'Io. Il bisogno di amore necessario sin dall'inizio della vita come nutrimento dell'anima- sottolinea lo psicoterapeuta- quando viene a mancare, si somatizza nella presenza del glucosio nel sangue senza che le cellule lo sappiano assimilare'.
RICONOSCERE LA SOMATIZZAZIONE E' IMPORTANTE PER IL SSN - 'Molti codici bianchi nei pronti soccorsi ospedalieri si presentano spesso nei giorni festivi denunciando vari sintomi di somatizzazione. Se questi soggetti incontrano un medico non aperto alla lettura psicosomatica, verranno messi in atto in automatico tutti quei presidi diagnostici volti a stabilire che il soggetto non abbia una reale patologia d'organo. Quando poi verra' comunicato al paziente che non ha nulla di organico, il paziente, avvertendo di non essere accolto nel suo disagio psicologico, finira' per presentarsi ancora all'ospedale arrivando addirittura a cambiare sede ospedaliera pur di essere visitato. Cio' arreca insostenibili spese per il sistema sanitario nazionale- avvisa lo psichiatra- quando basterebbe che questi pazienti fossero registrati per essere avviati a percorsi di tipo psicologico'.
LE SOMATIZZAZIONI RIGUARDANO TUTTI - Le neuroscienze e gli sviluppi piu' recenti della psicologia psicodinamica affermano che le 'nostre emozioni primarie sono inscritte nel corpo, e diventano accessibili alla coscienza attraverso un complesso passaggio nel sistema limbico, che permette di riconoscere il sentimento e le immagini che lo accompagnano. Ad esempio, chi avverte un sentimento depressivo manifestera' contemporaneamente sul piano corporeo stanchezza, inappetenza e insonnia, e sul piano psichico tristezza, apragmatismo e mancanza di concentrazione. La consapevolezza del significato di questa condizione avverra' quando la corteccia cerebrale sara' in grado di interpretarla. L'ecobiopsicologia, concependo la malattia come frutto di piu' fattori, attraverso il linguaggio simbolico e analogico, colleghera' queste interazioni in un quadro unitario, specifico per ogni soggetto depresso. La giornata di formazione del 27 novembre- ricorda il direttore dell'Istituto Aneb- rivolta a psicologi e psicoterapeuti, punta a favorire un corretto approccio alla somatizzazione, lasciata erroneamente solo all'ambito medico che parla genericamente di stress senza approfondire le prospettive soggettive'.
IL CONCETTO DI STRESS - 'Lo stress e' uno stato di tensione dell'organismo in cui vengono attivate difese per far fronte a una situazione di minaccia, ed e' una risposta psicosomatica complessa a stimoli diversi di origine interna o esterna, come traumi, conflitti relazionali e abbandonici', precisa lo psichiatra.
UN CASO DI ALOPECIA - Recentemente Frigoli ha incontrato una donna che aveva perso tutti i capelli. 'Le ho chiesto cosa le fosse accaduto prima della perdita dei capelli e lei mi ha rilevato di essere stata lasciata dal figlio emigrato all'estero. Nella storia clinica della donna e' emerso che era nata da un parto difficile, da una madre avvertita come fredda e ostile, senza essere stata allattata, con un problema di balbuzie a 5 anni e di enuresi sino a 11 anni; durante l'adolescenza i genitori le erano stati lontani anche quando aveva sofferto di anoressia e, da adulta, ha finito per trasferire sul ruolo di madre i propri affetti frustrati fin dall'infanzia, trattando il figlio come una parte di se'. Quest'ultimo, soffocato dalle continue richieste di dimostrazione d'amore, aveva finito per emigrare all'estero, riattivando cosi' il primitivo trauma abbandonico della paziente'.
GUARIRE SI PU0' - La prima dimostrazione che 'siamo sulla buona strada della guarigione e' conferita dalla regressione del sintomo somatico. Questo non significa che la persona sia guarita- afferma il medico- perche' la sua anima puo' soffrire ancora di emozioni piu' nascoste. La nostra esperienza ci ha insegnato che quando si riesce, nella terapia, a raggiungere le emozioni piu' antiche e a renderle comunicabili sotto forma di immagini, questo piano primitivo dell'espressione pre-linguistica permette al paziente di accedere in modo mirato al piano della parola, e quindi di rendersi disponibile alla relazione con se' stesso e con gli altri. Questo approccio innovatorio ha permesso al terapeuta di confrontarsi anche con le gravi patologie immunitarie e i tumori, mettendo in evidenza per suddette gravi patologie la specificita' di emozioni primarie e di immagini particolari, che hanno potuto orientare la terapia'.
IL PROFILO DELL'IPERTIROIDEO - 'In generale il profilo del paziente affetto da disturbi della tiroide presenta una figura materna dominante, eccessivamente coinvolta, intrusiva, esigente, troppo adesiva, con un padre dominato dalla madre e relativamente staccato dal bambino. Come conseguenza la vita di relazione e di lavoro di questi pazienti e' dominata dalla necessita' di essere perfetti per essere accettati, tanto che anche quando riuscissero ad essere relativamente indipendenti, gli sforzi di autonomia verrebbero ostacolati dai frequenti atteggiamenti di dipendenza verso i genitori. La tiroide, infatti, come organo endocrino responsabile del nostro metabolismo, sovraccaricato dall'iperattivita' inconscia stimolata dalla dipendenza eccessiva verso la figura genitoriale (la madre), entra in crisi, ed, esaurendo le riserve energetiche del corpo impone a quest'ultimo un arresto della iperattivita' corporea, recuperando cosi' il bisogno di accudimento frustrato'.
L'ISTITUTO ANEB - Frigoli e' il direttore dell'Istituto Aneb (Associazione nazionale di Ecobiopsicologia),la scuola di specializzazione in psicoterapia a orientamento psicodinamico psicosomatico accreditata dal Miur. 'Il nostro approccio prevede un lavoro psicodinamico sui ricordi, emozioni, sentimenti, sogni e immagini. Nel paziente i sintomi corporei sono trattati come se fossero costituiti da una rete relazionale di immagini somatizzate, veri e propri sogni del corpo, rappresentazioni sceniche di emozioni che anziche' in parola vengono traslate attraverso immagini corporee. Questi sogni, come la parola- conclude il direttore- liberano le persone dalle somatizzazioni'.
(Wel/ Dire)