(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 15 mar. - "Quando si apre la porta dell'abitazione il nostro cuore si ferma, dobbiamo immaginare l'inimmaginabile". È con questo stato d'animo che gli agenti della Polizia Locale di Milano eseguono i Trattamenti sanitari obbligatori (Tso): ossia convincere persone con problemi di salute mentale (in un momento in cui sono in crisi acuta) a farsi portare in ospedale per sottoporsi alle cure. Il problema e' che gli agenti non ricevono alcuna formazione, come sostiene Silvia Musuruca, delegata Rsu per la Cgil nell'intervista audio realizzata per Redattore sociale dall'agenzia Audiovideosociale.
"Negli anni qualche piccolo passo aventi e' stato fatto, che pero' e' limitato alla parte piu' fisica dell'intervento e non a quella psicologica. Ultimamente siamo stati dotati di un cuscino che serve a ridurre il contatto fisico con la persona - racconta la delegata sindacale -, nella realta' andrebbe fatto molto di piu' nella preparazione psicologica". A Milano nel 2014 sono stati eseguiti 720 Tso. Nel 2015, da gennaio a fine agosto, 440. In media quasi due al giorno.
Nell'estate scorsa due persone sono morte, a Rovigo e a Torino, durante un Tso. Episodi che hanno scosso anche i vigili urbani di Milano. "Ci siamo trovati a discutere molto di quel che e' successo -aggiunge Silvia Musuruca-. Egoisticamente ci rendiamo conto che non abbiamo tutele per noi stessi". La preoccupazione e' che anche a Milano possa succedere.
"Il nostro ambiente e' la strada - sottolinea Silvia Musuruca -. Non lo e' l'abitazione della persona che deve essere sottoposta al Tso". Gli agenti di solito sono accompagnati da un medico psichiatra. "Una delle lamentele piu' ricorrenti dei miei colleghi e' che durante i Tso non tutti gli operatori fanno la loro parte - denuncia la delegata Cgil -. Capita spesso che appena la persona si dimostra un po' aggressiva il medico sparisce e tocca a noi fare tutta la parte psicologica per calmarlo". Un compito, quest'ultimo, per il quale non ricevono alcuna preparazione. "Chiediamo che vengano definite delle Linee guida per affrontare le diverse situazioni", conclude.
(Wel/ Dire)